Semplicemente stupefacente come oltre alla formazione jazz dell’orchestra e alla musica elettronica, troviamo ben 55 collaborazioni in questo enorme viaggio di contaminazione dentro suoni elettrodwing e chili out. Un disco patinato, latino, metropolitano, dove le trombe con le sordine lasciano spazio anche all’elettronica del futuro, dove il pop internazionale di “Good Vibes” celebrata dalla consueta voce di Angelica Zacchina, lascia anche modo al rap e all’R’nB urbano di esprimersi nel vero grande “lento” del disco e cioè “Intermission” dove troviamo il caldo incedere della voce di Nai Boa, una delle tante incursioni esterne. Parliamo della 1000 Streets’ Orchestra, parliamo di questo primo grande, grandissimo progetto dal titolo “Electro Way”… grande dal punto di vista organizzativo vista la mole di suoni e di artisti coinvolti… grande per l’ambizione di rispolverare in Italia un giro che ha fatto il giro del mondo.
Una prima produzione discografica che non ha voluto avere sconti e compromessi. Siete partiti alla grande. Quanto storico c’era e quante basi solide ci sono dove poggiare questo primo disco?
Si tratta di 5 anni di intenso lavoro musicale, artistico e organizzativo in cui il disco non è uscito perché non era ancora arrivato momento. L’anno scorso, senza troppe filosofie, ci siamo resi tutti conto che il momento era arrivato e che dovevamo spingerci oltre e uscire con la nostra musica. Poi nella creazione di “Electro Way” abbiamo avuto la fortuna di incrociare una quantità sproporzionata di grandi persone e grandi artisti che ci hanno aiutato e supportato in tutto questo enorme progetto.
La prima grande ispirazione di tutto questo mondo?
Siamo ovviamente fans di Parov Stelar e dei Caravan Palace, ma le loro influenze sono arrivate in un secondo momento. Il primo stimolo per far fronte a questo nuovo percorso è sicuramente la forte voglia di elettronica e “modernità” che il nucleo trainante dell’orchestra sentiva da tempo dentro di sé.
Dal rock’n’roll e rockabilly anni ’50… siete mai arriva nell’Italia degli anni 2000?
Nell’album direi di no, ma al momento stiamo preparando i live di presentazione che comprenderanno anche qualche cover che si avvicina a quel periodo.
Oltre 50 collaborazioni e partecipazioni. Come le avete scelte? E come le avete fatte stare tutte assieme?
Ogni singola collaborazione ha la sua storia. In quest’anno abbondante di lavoro sul disco abbiamo avuto modo di coinvolgere amici con potenzialità nascoste, colleghi e collaboratori con cui già lavoravamo che si sono dimostrati entusiasti del progetto fino a nuovi interpreti, sentiti una volta ad un concerto, che dopo averci incantato abbiamo cercato di coinvolgere a tutti i costi.
L’orchestra per sua caratteristica è un collettivo di persone e partendo da questo principio si possono coinvolgere nello stesso lavoro una quantità incredibile di nuovi collaboratori e ognuno fa la sua parte nella costruzione di un enorme progetto.
E questo disco? In cassetta, Cd, Vinile o… spotify?
Siamo assolutamente aperti a 360°, per raggiungere tutto il nostro pubblico e per permettergli di ascoltarci nel modo che preferisce, l’album è già disponibile su Spotify, Itunes, Amazon Musica, Google Play e tutte le altre piattaforme digitali. Per quanto riguarda i supporti fisici invece i Cd sono in fase di stampa così come i Vinili. Per tutte le info riguardante la disponibilità dei supporti fisici e il calendario di eventi di presentazione, invitiamo tutti i lettori a seguirci sulle nostre pagine social semplicemente digitando 1000Streets (Instagram, Facebook, Youtube)