L’analogia con il mondo della cucina, per raccontare la vita, non è un pretesto originale ma quanto ormai di più inflazionato ci sia grazie soprattutto al mondo dei Talent. Quindi accodarsi alla massa per avere un dialogo – come dire – di massa, ci sembra una soluzione sicuramente funzionale. Poi se sia vincente o meno ce lo dirà l’evolversi della storia. Ecco dunque cosa ha scelto di fare della sua musica il buon Ale Ruspini che dopo anni di gavetta arriva ad un lavoro personale. Al grande pubblico sicuramente, si rivolge e lo insegue usando canali di comunicazione e un linguaggio che sia davvero POP(oltre). Si intitola “Alevation” e il singolo di lancio, senza stupore, è “Masterscef” con la bella featuring di Shary della Shary Band. Un progetto main stream, che dalla scena indie parte solamente e senza palesare alcuna intenzione di restarci…neanche per la notte.
“ALEVATION”: che nome è? Che idea lo ha concepito?
Alevation è l’unione di tre elementi per me importanti che ho “stilizzato” e mischiato a modo mio e sono il mio nome Ale, il rapporto indelebile che ho con gli U2 ricordando la canzone Elevation ed il simbolo dell’ascensore per cercare di salire sempre più in alto. Mi è’ sempre piaciuto giocare con le parole lo faccio spesso anche con i testi.
Pensando al concetto di Elevation…verso chi, verso cosa?
Io lo penso come un cercare di emergere, di riuscire a farsi ascoltare e sentire da tante persone. Ho una voce e scrivo canzoni quindi mi piacerebbe sentirle veramente amplificate. Ogni artista ha la sua ambizione ed ha bisogno di un “ascensore” per arrivare a prendersela, ma sull’ascensore il coraggio non te lo caricano insieme lo devi avere insieme ad un po’ di pazzia.
Pop italiano. Ti piace questa definizione?
Il termine Pop inteso come musica “popolare” è’ veramente un complimento enorme. Un giorno una ragazza che lavora i un giornale mi ha detto : “il tuo cd e’ un rock vista lago” e questo termine mi piace moltissimo. Ho fatto una grossa ricerca di suoni e di melodie nei brani e sono molto soddisfatto dell’atmosfera generale di questo disco.
In un target molto commerciale in cui vuoi fiondarti, la scena indie attuale è un ostacolo, un rifugio, un passaggio…o cosa?
Non credo che la scena “indie” debba avere degli artisti che si nascondano dietro ad uno stuzzicadenti se sono bravi e in carne. Sento diversi dischi con testi incomprensibili ed arrangiamenti cervellotici fini a se stessi e soprattutto che il giorno dopo mi sono già dimenticato. Questo mi fa male e mi da rabbia. Quindi la risposta è’ “un treno per la prossima fermata”.Sinceramente mi sto fiondando a bussare tante porte sperando veramente che qualcuno capisca l’enorme potenziale di queste canzoni.
SHARY: una scelta di mercato o un’incontro umano e spirituale?
Shary e’ un amico sincero da più di 20 anni ed è’ stato bellissimo collaborare con lui su Masterscief che è’ il pezzo più ironico del disco. La canzone è’ venuta proprio una bomba perché mischiando le nostre voci e’ stato fatto anche un arrangiamento spaziale di suoni e melodie rendendo il pezzo accattivante.
L’idea di un prossimo video in cantiere?
Certamente ! ora partiamo per una lunga serie di concerti promozionali e poi ad inizio settembre sceglieremo singolo nuovo e probabilissimo video perché non voglio fermarmi…voglio continuare a correre