Non rubiamo troppo spazio alla lunga e interessantissima intervista che abbiamo portato a casa con ARIA, il noto producer italiano Mario Schiavolini, attivista dell’ambiente e del mondo animale, lui che negli anni ha utilizzato l’arte e la musica per veicolare messaggi di grande rivoluzione, atti di forza non armata dentro una guerra in cui è indispensabile sempre non mollare la presa. La musica dunque, con due nuovi singoli che come sempre mescolano dialoghi e direzioni diverse, ruotando attorno ad un pop internazionale di un livello decisamente alto… mettetevi comodi perché quella che segue è una intervista davvero ricca di importanza…
Torna ARIA, torna la voce ed il suono che sposa a pieno un concetto ambientalista e animalista. Temi portanti oggi ancora di più. Ma in qualche misura, domanda diretta, se ne vede una sorta di risoluzione o è più conveniente che resti il problema o anzi si aggravi?
Fortunatamente la sensibilità nella popolazione sta cambiando. Durante gli ultimi 15 anni, c’è maggior sensibilità verso l’ambiente. Dovrebbero essere fatte leggi per impedire la commercializzazione degli oggetti in avorio, e quindi limitare il bracconaggio. Per fermare il bracconaggio, si dovrebbero controllare i passaporti di chi solitamente si reca in africa, ed equipaggiare meglio i ranger, dotandoli di maggiori mezzi.
In questi ultimi anni, è in fase di risoluzione, la pratica di ricavare la bile dagli orsi anche se è molto difficile estinguerla del tutto. I paesi orientali, ospitavano all’interno del proprio territorio, le fattorie della bile, dove venivano imprigionati migliaia di orsi, che dovevano sottostare almeno per due volte al giorno al prelievo della bile, mediante punture con grandi siringhe, e a quei poveri animali che negli anni non potendone più dal dolore, gli veniva negata anche la possibilità di uccidersi, e gli venivano bloccate le zampe alle sbarre. La bile viene utilizzata dai popoli orientali ed inserita in alcune birre, nei vini, in cosmetica, con lo scopo di ottenere miglioramenti fisici, mentre, è stato provato, l’incremento e comparsa di innumerevoli malattie, in quanto spesso la bile degli animali, veniva prelevata infetta, e contaminata da tumori.
L’Associazione internazionale Animals Asia, fondata dall’amica Jill Robinson è riuscita durante questi 25 anni di attività, a far chiudere le fattorie della bile sull’intero territorio cinese, e ultimamente in Vietnam. È una grande donna, che ha donato tutti i suoi averi alla causa. Aninals Asia sta realizzato molti centri di recupero a seguito delle chiusure delle fattorie della bile, fornendo specialmente agli orsi più anziani, che hanno subito grandi traumi, un ampia assistenza, con amore e dedizione. Ogni animale ha il suo nome, e molte persone nel mondo si sono resi disponibili per l’adottamento.
In Italia, non siamo ancora arrivati a chiudere la caccia, e si dovrebbe lavorare di più per poter chiudere questa disgustosa pratica. Tutti possono firmare il pre referendum indetto dal movimento nazionale “Ora Rispetto” per tutti gli animali. Un altro obbiettivo importante che dovremo ottenere almeno in Italia, è il controllo di vigilanza nei macelli, e negli allevamenti intensivi. Troppi animali vengono maltrattati in quei dolorosi luoghi.
Molte indagini sono state fatte dai legali dell’associazione Animal Equality italiana, associazione animalista di eccellenza, molto attiva anche per la protezione degli animali durante il trasporto. L’Associazione è riuscita a condannare la Spagna per aver rimbalzati di continuo da un porto all’altro e per diverse settimane delle navi cariche di bovini,rimaste per mesi alla deriva nel Mar Mediterraneo, prive di acqua e alimenti, e pigiati all’interno di queste navi carceri. Questi poveri animali in gran parte agonizzanti a seguito di questi gravi trattamenti sono stati abbattuti.
Sono anche socio dell’Associazione americana Peta, e insieme a Sir Paul McCartney, e ad altri artisti americani lottiamo contro gli allevamenti intensivi, e per gli animali da pelliccia, e la vivisezione, e attività venatorie e pesca.
Noi crediamo che L’animale non deve essere ucciso per futili motivi, e cioè a scopo sportivo, o fraudolento. L’animale potrà essere allevato, protetto, durante gli anni curando i propri fabbisogni, con amorevolezza, e l’unica uccisione accettabile, è quella immediata, senza che l’animale possa accorgersi della sua morte, (è significativa la storia di Fraser la mucca che prima di morire piange e chiede al volontario di occuparsi della sua piccola, e salvata).
Cultura e società: il degrado della prima a cui assistiamo ogni giorno porta con se anche il degrado della seconda, non trovi?
Certamente, la cultura, e aggiungerei le arti, sono sempre state a servizio dell’umanità.
L’arte è sempre stata un faro che ha indirizzato le scelte dell’uomo. I giovani di adesso, possono usufruire di un grosso mezzo che è internet. Possono ottenere qualsiasi informazione con la massima facilità, ma purtroppo ricavano informazioni effimere, mai approfondite. Prevale anche in questo caso il lato consumistico, e quindi la lettura, e tutto quello che viene messo a disposizione ai giovani è tendenza. Nei decenni scorsi, per esempio anni 70, gli artisti, erano del tutto indipendenti, a livello mentale, per cui, lavoravano nella ricerca musicale, e nella sperimentazione, assolutamente in controtendenza con il mercato che li circondava. Fare un qualcosa di diverso, coincide con il concetto dell’arte. L’arte è unicità. Attualmente chi scrive musica, cerca di rifarsi ad altri artisti che ritiene di moda, e utilizza gli stessi strumenti, stessi suoni, tra l’altro stereotipati, dalla disponibilità offerto dai suoni virtuali, per cui, ciò allontana dall’arte, e diventa mestiere che è un’altra cosa.
Man mano che passano gli anni, si accentua una regressione da parte del grande pubblico, che sembra aver perso il senso critico, preferendo per esempio canzoni ascoltate in mono, poco elaborate, realizzate con poche tracce, facili, da comprendersi subito.
Domanda un poco spigolosa ma altamente celebrativa del tempo che viviamo: brani così alti non solo musicalmente ma anche culturalmente, non pensi che per arrivare ad un popolo più quotidiano necessitino di una forma meno elevata? Non saprei come altro chiederlo, spero sia giunto il concetto…
Ti parlo oltre che a nome di Aria, anche come Mariano Schiavolini, ex titolare di una etichetta
discografica degli anni 80, la Dischi Noi. Credo di aver ben spiegato che la musica è ricerca, e se il mercato è peggiorato negli ultimi anni, si spera che ci possa essere una parte di pubblico, se pur ancora di nicchia, che possa stimolare e quindi modificare questo andamento. Ci sono tanti artisti che lavorano ancora alla vecchia maniera, e spesso appartengono alla musica rock, anch’essa in regressione. Se pensi che gruppi come gli U2, sempre ai vertici delle classifiche, solo pochi anni fa, attualmente hanno canzoni su YouTube di circa 1 milione di visualizzazioni, contro le decine, e le centinaia di milioni di visualizzazioni di artisti, di fatto inesistenti sotto qualsiasi profilo, allora si capisce che la musica così non può andare avanti. Purtroppo essendo il mercato discografico quasi dissolto, si sente la mancanza, delle case discografiche che sono state rovinate da un falso diritto d’autore, che non ha mai protetto la proprietà intellettuale, non investono più nelle registrazioni delle opere artistiche. Ricordo con affetto l’amico che ormai non c’è più Nick Griffith, il quale ci diceva che la casa discografica dei Pink Floyd, gli forniva le chiavi dello studio di registrazione, e che avevano a disposizione un tempo incondizionato per la registrazione del loro album, per realizzare qualcosa di unico. Bene, questo modo di lavorare attualmente non sarebbe più possibile, essendo ritenuto, se pur erroneamente, anti commerciale. Le case discografiche superstiti, attualmente si limitano a gestire i prodotti preconfezionati dagli stessi artisti, o dai loro produttori, mestieranti, che per avere subito un rientro, ed ammortizzare meglio le spese, si lasciano dominare dalle esigenze del mercato, ormai condizionato da internet. È un circolo vizioso purtroppo che uccide la cultura.
E dunque perché il RAP? Uno stile simile come si lega al concetto del concept?
Se vai ad ascoltare la parte di rapper finale, di “The next life”, troverai la voce del giovane rapper diventata improvvisamente matura, e le sue parole, non sono altro che versi, interpretati in prosa, all’interno di una musica, emozionante, che l’avvolge, e il concept viene tra l’altro rafforzato se
guardi lo storyboard del video, dove gli alberi vengono inizialmente distrutti dall’uomo, fino alla ricrescita.
Bellissimo il video di “The Next Life”… perché non un documentario di verità? Come nasce l’idea?
Grazie, vero, non poteva essere troppo esplicito. Un documento di questa tipologia, sarebbe stato ancora più complicato da realizzare. Dovevamo ricercare e trovare immagini di animali, e puntare su immagini realiste. Questo è stato già da me sperimentato in alcuni video realizzati durante il 2013.
Per un sito contro il bracconaggio, avevo inserito nelle mie musiche delle immagini di animali
circoscrivendo i loro occhi. Gli occhi dei pachidermi per esempio sono molto espressivi, come lo sono gli occhi delle scimmie nelle gabbie, dove trapela il loro dramma, e la nostra colpa. Avevo trovato tra l’altro una nuova forma di comunicazione videografica. Avevo praticamente sezionato le musiche, in momenti diversi, e ogni momento (le suite da me composte con il gruppo Celeste si prestavano ai cambi di espressione, per cui, avevo inserito nel momento tragico, l’immagine dell’uomo che colpisce la balena, o la foca, in quello bizzarro, con una famiglia di piccoli di scimmia, che giocano con la liana dondolandosi, per poi andare nel momento musicale che esprime libertà, con il galoppo dei cavalli nella foresta, etc. per centinaia di altre immagini.
Potrai vedere questo in www.ilvolodellaquila.it
Il video di “The next life”, doveva colpire l’ascoltatore creando emozione quasi in modo
subliminale. Sono partito dall’idea di realizzare gli animali ispirandomi alla famosa linea di Cavandoli del 1961 utilizzata nei reclame pubblicitari dell’Agostina. Dalla linea di Cavandoli virtualmente infinita, nascevano personaggi dalle linee essenziali, in bianco e nero, con una forte identità e di grande impatto comunicativo.
All’interno del video, ho voluto aggiungere qualche spunto di colore, in modo simbolico, specialmente il rosso, e il verde, con il solo scopo di accentuare il concetto del bene e de male. Rosso sangue, e il verde per la natura.