Il nuovo disco dei BLASTEMA si intitola “Tutto finirà bene” ed è un interessante concentrato di sonorità che dall’Italia rapiscono solo la forma canzone strofa – ritornello – special…forse. E non sempre. Perché di certo ad ascoltare il singolo di lancio “Orso Bianco”, di italiana fattura (lingua a parte) c’è davvero poco e la cosa ci piace tantissimo. Bellissimo questo disco che si macchia di un’elettronica mai vista prima per la band di Matteo Casadei. Dunque rivoluzioni e nuove frontiere, sempre buon gusto e bell’equilibrio tra immagine e arrangiamenti, perché il potere visionario non è un elemento da trascurare e loro lo sanno benissimo. Nella tracklist troviamo anche il singolo “I Morti” che avevano lanciato circa un anno fa. Nuova label, Ostile Records, nuovo carattere, nuova spiritualità ma soprattutto sempre quell’appiglio e quella firma che riconosceremmo tra mille.
Bellissimo singolo di lancio. Ci sembra così strano per i BLASTEMA o sbaglio?
Di certo è qualcosa di diverso rispetto a quello che abbiamo fatto fino ad ora. Proprio la riflessione sul disegno ritmico di questo pezzo, sui suoni delle batterie e dei bassi, sul tessuto ordito dai sinth e dalle chitarre ci ha portato ad una serie di considerazioni che si sono rivelate fondamentali, in fase creativa, per delineare cosa sarebbe stato questo disco. In questi termini per noi orso bianco è un pezzo fondamentale.
Esiste un leitmotiv che lega assieme tutti questi brani?
Concettualmente siamo partiti dall’idea di sviluppare ogni episodio di questo disco sul telaio scomodo e accogliente della parola Fine. Ogni brano ha la pretesa di delineare a suo modo un cambio di stato, sia esso presa di coscienza, ecatombe o rinascita.
Impossibile non notare l’elettronica. A chi il merito d’averla pensata e disegnata?
Senza dubbio ad Alberto Nanni, che ha concepito, prodotto e in gran parte suonato il disco. La cosa difficile era delineare questi dodici paesaggi sonori (come Alberto ama definirli) senza estremizzarli troppo, né sovraccaricarli di tensioni inutili. In questo secondo noi è stato bravissimo.
Dal ’97 ad oggi della formazione originale solo Casadei e Nanni. I nuovi BLASTEMA cosa hanno portato?
Ognuno a suo modo ha portato qualcosa di speciale e unico. Devo dire in verità che siamo stati molto fortunati negli incontri dei musicisti che poi sono diventati parte integrante di questo progetto.
Quando è arrivato Luca Marchi, nessuno sospettava che sarebbe diventato un elemento tanto indispensabile per la vita dei Blastema; oltre ad essere uno straordinario musicista e ad aver scritto buona parte del disco, Luca è anche una persona molto seria e preparata per quel che riguarda il senso lato del concetto di musica e si occupa anche di tutta quella parte, diciamo gestionale, fondamentale per riuscire a portare avanti un progetto come il nostro. Cosa importante: ha 22 anni. Questo solo per fare un esempio di come alle volte gli innesti servano ad aprire anche nuovi orizzonti e non solo a rimpiangere il passato.
Le stesse parole di elogio vanno riferite a Maicol, batterista strabiliante, che con la sua genuinità, il suo equilibrio il suo carattere schietto e accomodante al tempo è riuscito a farsi subito apprezzare e voler bene dai fans, una cosa che dopo l’uscita di Jack non era affatto scontata.
Dal vivo. Il Tour e il nuovo spettacolo?
Proprio in questi giorni siamo in giro nei club fino alla fine di dicembre per portare in giro il nuovo disco. Il concerto funziona molto bene, per cui vi consigliamo di non perderlo!
Angelo Rattenni