Parliamo di un lavoro davvero interessante, introspettivo, difficile da metabolizzare con pochi ascolti. La lirica diviene anche poesia e strumento raffinato per indagare l’uomo e la sua spiritualità… e a suo modo, la parola, si adagia dentro tessuti pianistici arredanti all’occorrenza di elettronica e percussioni. Pochissime cose sempre, pochissimi dettagli ma ben misurati. Sghemba un poco la tonalità scura della voce di Camillo Ventola, voce scura che invece si incastra dentro i dipinti leggeri, che allegoricamente vedremo sospesi come dentro meditazioni spirituali. E tutto questo mondo sonoro è il frutto delle strutture sonore di Francesco Ferrarelli. Un duo questo che si firma Chromaki e quello che mettiamo in circolo è un primo lavoro dal titolo “Stagioni” per la RadiciMusic Records di Firenze. Un lavoro che assolutamente ci teletrasporta lontano anni luce dalla consuetudine della scena indie italiana.
Stagioni. Stagioni del tempo, stagioni delle cose, stagioni delle personali rivoluzioni. E tanto altro ancora. Che stagioni ha la vita per voi? E questo disco quante ne affronta di stagioni?
Le vite sono fatte di cicli. I cicli sono fatti da stagioni.
La nostra è una musica senza tempo. Cerca di definire lo spazio circostante prima di raggiungere il vuoto, il desiderio o l’assenza di esso. E affonda le radici in una natura che muore e che si rigenera continuamente in forme nuove e inaspettate. Tra le stagioni del cuore. Del tempo. Della vita. Come ci è dato raccontare.
Bellissimo il video di “Equinozio”. Da Roma al Giappone. Come ci siete arrivati?
Per una pura coincidenza ma anche le coincidenze hanno un significato. Chromaki ha un amore profondo verso la poesia giapponese. Il nostro amico regista Aron Greco ha girato un documentario su una pittrice giapponese. Le due cose si sono incontrate in maniera del tutto naturale.
E perché avete sentito di accostare queste immagini a queste liriche? La ricerca dell’uomo passa anche per cosa…?
Le parole e il video rappresentano un viaggio. Ogni viaggio è composto da dettagli. E ogni viaggio può essere condotto in modi differenti, sempre nuovi e sorprendenti. Noi cerchiamo sempre di non dimenticare che per viaggiare basta esistere. E la ricerca dell’uomo passa per questo viaggio continuo nel nostro passaggio di vita.