– di Irene De Marco –
Lo scorso 7 gennaio è partita la terza campagna di crowdfunding su commON Music, quella di Umberto Emo, band di Verona.
CommON Music è la nuova piattaforma di crowdfunding che non solo permette agli artisti di raccogliere soldi da investire nel proprio progetto musicale, ma, al raggiungimento dell’obiettivo preposto, di ottenere un management professionale che si occuperà della promozione e del lancio della band. Inoltre i supporters del progetto, raggiunto il bonus editoriale, potranno spartirsi una parte dei proventi derivati dai diritti d’autore dei brani.
In occasione della nuova campagna, abbiamo fatto una chiacchierata un po’ particolare con gli Umberto Emo.
Ciao ragazzi, iniziamo con le presentazioni: chi sono gli Umberto Emo?
Dei pagliacci travestiti da pagliacci travestiti da se stessi travestiti.
E’ piuttosto difficile inquadrarvi in un genere solo, ci sono molte influenze di tipi di musica anche molto diversi tra loro: è stata un’eterogeneità pensata?
Non pensiamo nemmeno nelle nostre vite private, se ti serve della musica che è stata pensata forse ti conviene cambiare artista.
Come scrivete la musica e i testi per i vostri brani?
Depressi, sempre. Il posto, il luogo, il tempo, il ciclo mestruale è culturalmente irrilevante.
Siete molto ironici, a volte anche demenziali: chi è la mente dietro le uscite geniali che compongono i vostri testi?
Le menti, vorrai dire. Siamo un’accozzaglia malriuscita di certificati malati mentali, ciò che rimane su carte e audio è l’equivalente di un abbraccio tra (una bottiglia di) coca e delle mentos.
Quant’è importante per voi l’aspetto del live in un progetto musicale? Raccontateci un aneddoto del concerto più bello che avete fatto e uno di un concerto a cui avete assistito.
Ce ne frega talmente tanto che stiamo per scioglierci per non avere più la pesantissima incombenza di suonare e vederci almeno quelle due volte l’anno. L’ultima volta che abbiamo suonato nel vicentino uno dei nostri cantanti ha cercato di rubare la catena di un sagrato di una chiesa come souvenir, con l’altro che stava accorrendo a difenderlo dalla rabbia dell’alto prelato di Cristo che stava minacciando di chiamare le guardie. Nessuno dei due era abbastanza sobrio da allacciarsi le scarpe ovviamente. Dì lì a poco la cosa si è trasformata in una battaglia freestyle sulla pubblica piazza con degli amici locali. Ovviamente, nessuno sobrio. La gente però ha continuato ad affluire per la messa serale di lì a poco, tenendosi a debita distanza. Per gli altri aneddoti rischieremmo l’arresto.
Attualmente avete all’attivo una campagna su commON music, la nuova piattaforma di crowdfunding che dà benefici sia ai musicisti che ai loro fan. Cosa ti ha fatto scegliere commON music rispetto ad altri metodi di raccolta fondi?
I debiti di coca (cola). Ed il fatto che siano stati così carini, gentili e coccolosi da sopportarci sapendo che siamo delle sfaticate teste di minchia, ci abbiano dato un ufficio stampa, un manager, si occupino di tutto, paghino sia noi che i fan. Però i debiti rimangono. Ahmed perdonaci, stiamo facendo cassa col disco. Fai ancora un paio di prevendite a chiodo?
Come vi vedete da qui a un anno dalla fine della campagna su commON Music?
Morti, possibilmente.
ehh niente… io li adoro.. c’è poco da fare. Sono totalmente a culo con mondo, artisti veri.
strepitosi