– di Assunta Urbano –
Dieci anni fa, è arrivato in Italia “MasterChef”, programma con l’intento di trovare i talenti della cucina italiana. In quella occasione, abbiamo conosciuto per la prima volta Joe Bastianich. Un personaggio pronto a portare le sue conoscenze imprenditoriali agli aspiranti chef, con una schiettezza inconfondibile. Con il passare del tempo, abbiamo scoperto che Bastianich è molto di più di quello che vediamo sul piccolo schermo.
Nel 2014, infatti, si è inoltrato “On The Road”, in un vero e proprio viaggio in cui si è messo alla ricerca della musica popolare e tradizionale italiana. Un’avventura alla scoperta delle proprie radici, che ha portato in seguito alla nascita di un suo progetto musicale, vissuto sempre come passione e mai come lavoro.
In queste vacanze natalizie, l’artista partirà in tour in tante città, da nord a sud della Penisola. Il protagonista sarà accompagnato da La Terza Classe. Insieme formano un connubio perfetto tra bluegrass country e folk napoletano.
È impossibile non essere incuriositi da un individuo del genere. Allo stesso tempo, mentre stavo preparando le domande per questa intervista ero un po’ preoccupata, soprattutto di confrontarmi con quel simpatico “cattivo”, come spesso lo dipingono.
Invece, ho avuto la fortuna di interfacciarmi con un uomo con una grandissima dedizione verso le sue passioni. Ha attraversato un brutto periodo negli ultimi due anni, a causa della pandemia, ed è proprio uno di noi. Insomma, è “questo bravo ragazzo”, come canta nel suo nuovo brano “This good man”.
Ho chiacchierato con Joe Bastianich al telefono, mentre lui si trovava in una soleggiata New York e io nel bel mezzo di una giornata di pioggia romana. Avrei voluto parlare solo di musica, ma è stato impossibile non inserire anche il cibo in questa conversazione.
Joe Bastianich è tornato alla chitarra insieme a La Terza Classe. Come è nata questa collaborazione?
Li ho conosciuti quando stavo lavorando a un programma chiamato “On The Road”, andato in onda su Sky. Vengono da un immaginario bluegrass, che qui in America è molto sentito. Durante il lockdown, ho passato tanto tempo da solo con la mia chitarra e ho pensato di fare un tour seguendo questa scia musicale. Volevo fare qualcosa di molto bello e ho pensato a loro. Li ho chiamati, abbiamo fatto le prove e ne sono venuti fuori una trentina di concerti in giro per l’Italia la scorsa estate. È andata molto bene e adesso proseguiamo con la seconda parte, in inverno. Porteremo il nostro country folk agli italiani.
L’unione tra il country e il bluegrass statunitense e il folk napoletano ha portato alla nascita del singolo “This Good Man”. Nella canzone si parla del mondo dello spettacolo e del prezzo da pagare per farne parte. Che rapporto hai con la fama?
Come canto anche nella canzone, la fama è qualcosa che amplifica tutto. Nel bene, può essere una soddisfazione personale. Nel caso contrario, non è sempre così bello. “This Good Man” racconta di un periodo difficile, del coraggio di riprendersi dopo le batoste e della forza di andare avanti.
È bello che andare avanti, nel tuo caso, diventi sinonimo di tornare ad una dimensione live, on the road. A partire da sabato 18 dicembre avrà inizio un tour che vi vedrà esibirvi in tutta Italia. È diverso Joe che vediamo sul palco, rispetto a quello televisivo?
Sono due approcci totalmente diversi. In televisione, c’è una mia parte legata al cibo. Si tratta della mia professione, che faccio da una vita. C’è un’altra emotività e un differente modo di gestire ciò che mi circonda. Invece, la musica, essendo più personale, è dentro di me. Un autore che scrive dà anche giudizi. Certamente, la musica è molto più legata al cuore, più onesta. Due mondi distanti tra loro.
Il pubblico italiano ha avuto l’occasione di conoscerti grazie alla cucina di MasterChef. C’è un legame tra il cibo e la musica?
No, nessuno! [ride, ndr] Ascolto tanta musica quando preparo qualche piatto. Anche queste due cose sono molto diverse. Per me, cucinare è un lavoro, alla fine. La musica è una passione. È bello riuscire a connetterle in qualche modo. Forse sarebbe più semplice abbinare un buon vino a una canzone. Secondo me, starebbero molto bene insieme.
E se è più facile abbinare un calice a un brano, quali sarebbero gli ingredienti, ovvero il miglior vino e la migliore canzone, per preparare una serata perfetta?
Non è semplicissimo scegliere. Allora, per il vino, non posso non consigliarti uno dei miei vigneti. Ti direi un friulano Vespa Bianco unito a una bella serata nella mia azienda agricola con i miei amici de La Terza Classe a cantare alcuni pezzi tradizionali bluegrass. Mettiamoci anche un piatto di linguine alle vongole con crema di ceci ed è la serata perfetta!
Autore, ristoratore, musicista, giudice e chi più ne ha, più ne metta. Cosa manca in una carriera così ricca di esperienze? C’è qualcosa che non hai ancora mai fatto, un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
Ho sempre pensato di fare un documentario sulla storia della mia famiglia. Mi piacerebbe molto anche occuparmi della regia di un film.
E invece nel ruolo di attore?
Perché no, magari!
Nel frattempo, ci diamo appuntamento alle prossime date del tour in giro per l’Italia.
Non vedo l’ora, vi aspetto!
TOUR JOE BASTIANICH & LA TERZA CLASSE
Sabato 18 dicembre 2021 – Livorno – The Cage Club
Domenica 19 dicembre 2021 – Collegno (TO), Lavanderia a Vapore
Lunedì 20 dicembre 2021 – Cuneo, Teatro Toselli
Mercoledì 22 dicembre 2021 – Pordenone, Capitol
Lunedì 27 dicembre 2021 – Milano, Arci Bellezza
Martedì 28 dicembre 2021 – Alghero – Teatro Civico
Giovedì 30 dicembre 2021 – Tropea (VV) – Piazza Ercole (ore 18)
Venerdì 31 dicembre 2021 – Catanzaro – Notte Piccante (ore 17)
Domenica 2 gennaio 2022 – Napoli – Teatro Bolivar
Mercoledì 5 gennaio 2022 – Chiari (BS) – Auditorium Scuola Toscanini
Giovedì 6 gennaio 2022 – Lugagnano di Sona (VR) – Ex Club Il Giardino
Venerdì 7 gennaio 2022 – Roma, Stazione Birra
Sabato 8 gennaio 2022 – SIena – Fori Porta