Eccolo l’indie pop che tanto ci piace… o comunque che tanto ci è piaciuto. Tornano in scena i Regione Trucco che dal quel debutto tanto acclamato nel 2017 che vedeva la produzione di Cosmo, ora ritroviamo un secondo lavoro dal titolo “Mi sono perso”. E attraversando pandemie, rivoluzioni interne e tante nuove normalità, ci ritroviamo tra le mani un disco che il tempo l’ha congelato e che in qualche modo restituisce leggerezza a quel certo modo di guardare alla vita. E gli anni ’80 sono un cliché sempre accattivante…
L’indie pop di stampo 80’s. Si sta tornando a questa moda?
Diciamo che è già un po’ che c’è questo ritorno, ma se ci fate caso è dettato più che altro dall’utilizzo dei synth. Nella scrittura e nel resto, l’attitudine è abbastanza lontana dagli anni ’80. Per lo meno noi non ci sentiamo in quel mood.
Che poi avete anche tanto rock dentro… anzi molto più di quanto i pregiudizi dei primi ascolti lascino intravedere… cosa ne pensate?
Sì è vero e dal vivo ve ne potrete accorgere ancora di più. È sempre un po’ colpa dell’elettronica, che forse confonde inizialmente. Però credo che la nostra attitudine arrivi, perché questa cosa che siamo anche rock ce la stanno dicendo molto spesso ultimamente.
E c’è sempre una leggerissima allegoria nelle liriche. Servono simboli per caratterizzare la vita?
Assolutamente no, anzi. I simboli hanno sempre rovinato la vita nella storia dell’umanità. Forse la caratterizzano, questo sì, ma non positivamente. Ovviamente per le canzoni è diverso. Le allegorie creano un collegamento tra la vita e l’arte e quindi sono funzionali a quest’ultima. Ma non bisogna esagerare, altrimenti si tende alla poesia e non è né nelle nostre intenzioni, né nelle nostra capacità.
L’ultimo singolo è assai cinematografico, vuoi anche per il titolo… che tra l’altro è di quel tempo. Non è un caso?
“Lady Hawk” richiama ovviamente il film (quasi) omonimo degli anni ’80. Ma è assolutamente casuale la data del film, non voleva essere un richiamo cinematografico di quegli anni. E’ il contenuto del film che sembrava descrivere la situazione attuale di molte coppie che non trovano il tempo di stare insieme.
“Mi sono perso”… una soluzione o una conseguenza alle derive di oggi?
Temiamo una triste conseguenza. Volendo possiamo cercare del romanticismo nell’idea di perdersi, ma sarebbe tale se fosse una scelta ponderata. Invece spesso ci si perde quando si può fare altrimenti. Per carità, capita che perdendosi si scoprano aspetti della vita di cui, restando sulla via maestra, non si verrebbe mai a conoscenza. Questo è sicuramente un aspetto positivo, ma per il resto…