Torna la più grande rassegna di musica della Capitale, che anche quest’anno riscopre il suo ruggito
– di Rossella Vianello –
Roma torna a vibrare e lo fa nel modo che le riesce meglio: alzando il volume e aprendo le porte a una miriade di suoni, lingue, generi e generazioni.
Con la quindicesima edizione di Rock in Roma, il festival riafferma la sua anima camaleontica, vivace, popolare e potente, capace di mescolare l’iconico con l’inaspettato, si riparte con la grande musica.
Dal 13 giugno al 1° agosto, la Capitale si trasforma in un’arena musicale all’aperto, con l’Ippodromo delle Capannelle e l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone che diventano i palcoscenici di una lunga e bollente estate che non promette solo semplici concerti, 21 per l’esattezza, ma vere e proprie esperienze sensoriali, autentiche e coinvolgenti.
Una grande lineup
Basta leggere i nomi di chi salirà sul palco per capire da subito che sarà una lineup che osa e conquista, tutto questo grazie ad una direzione artistica – guidata da Maxmiliano Bucci e Sergio Giuliani con la consulenza di Armando Perticaroli – che dimostra ancora una volta di saper interpretare il panorama musicale attuale senza alcun dubbio o perplessità.
Accanto a leggende come The Smashing Pumpkins, The Black Keys e Joe Bonamassa, si affiancano nuove promesse e realtà consolidate del panorama italiano come Lucio Corsi, Willie Peyote, Tananai, Lazza, Ghali e Irama.
Non manca nemmeno la vena più irriverente e sorprendente con i Nanowar of Steel e i progetti nostalgici come Voglio Tornare Negli Anni ‘90 o l’epopea post-millennial di Teenage Dream.
E sebbene sia vero che una lineup non fa un festival, Rock in Roma si distingue per un know-how collaudato: grandi numeri (oltre 3 milioni di spettatori in 15 anni), palchi all’avanguardia, attenzione al pubblico, servizi di trasporto integrati e un’impronta eco-consapevole che dimostra come l’intrattenimento possa ancora rispondere alle sfide ambientali.
Il festival di e per tutti
È il festival per tutti, grazie all’abilità di connettersi con pubblici diversi senza mai perdere la propria identità.
La presenza di Pride X powered by Muccassassina, per il terzo anno consecutivo, porta sul palco artisti come Rose Villain, BigMama, così come una serie di DJ della scena queer, dichiarando a grandi lettere che non è solo una scelta artistica, ma un chiaro messaggio culturale di inclusività.
Questo festival non si limita solo ad intrattenere; aspira anche a rappresentare, si veste con una naturalezza che non ha bisogno di proclami, perché qui l’inclusione è di casa.
Il festival infatti ospiterà in apposite aree l’organizzazione internazionale Save the Children da sempre in prima linea per salvare i bambini a rischio.
Roma, più che mai al centro della musica.
Roma in rock
Con Rock in Roma, la città eterna si afferma come un punto nevralgico nel panorama musicale europeo.
Un risultato tutt’altro che scontato in un Paese dove spesso le grandi manifestazioni vengono soffocate tra marketing locale e identità estremamente fragili pilotati dai pochi.
Qui, invece, c’è una visione chiara: creare un festival con respiro internazionale, senza perdere il contatto con la scena italiana più interessante senza alcuna distinzione.
Ed è forse proprio in questa alchimia che si trova il segreto del suo successo in questi 15 anni: saper dare forma al presente, senza dimenticare di onorare la grande tradizione live che ha reso Roma così speciale.
Quest’estate, chiunque ami la musica – non solo il rock – troverà qui un ottimo motivo per uscire di casa anche con le temperature più alte.
La musica chiama, siete pronti a rispondere?