Stefano Napolitano ci regala la sua personale visione futuristica del ritorno di Gesù… torna il messia su questa terra e rilegge tutta la storia del mito e della fede con i suoni di domani, mescolando a se antichi strumenti reali e reali scale arabe dentro cui adagiare un disco come “Una nuova luce sul mondo” dove la tradizione ci rivela le innate ovvietà dell’essere umano… dove la ricerca del suono mi viene da leggerla come un nuovo modo di interpretare la proprio fragilità ed evoluzione. Un ascolto in bilico che di sicuro sfoggia una grandissima attenzione verso l’aspetto spirituale della lirica.
Domanda a bruciapelo: il nuovo messia oggi che aspetto avrebbe secondo te? E lo riconosceremmo?
Più o meno come il mio e non credo che lo riconosceremmo. Non siamo abituati a vedere le cose e inoltre siamo molto distratti.
Ergo che questo disco sia molto incentrato dentro i fondamenta della religione cristiana o sbaglio? Nel senso: che sia un Dio di tutti o solo per noi cristiani?
In questo disco di religione cristiana credo non ci sia proprio nulla, in quanto ricolloco Gesù e Maria di Magdala nella loro condizione di arabi e non di cristiani, Infatti ho proprio voluto unire i suoni orientali ai suoni occidentali per creare un unico regno musicale, una musica totale, una musica mondiale. Quindi un Dio di tutti e per tutti.
L’elettronica in che modo racconta l’uomo? E in che modo pensi possa fotografare l’esistenza di Dio?
L’elettronica è il più grande evento tecnologico degli ultimi 100 anni, io ci vedo Lucifero più che Dio. L’angelo della conoscenza, della scienza , dell’arte e della sapienza. Dove c’è ricerca, scoperta e invenzione non può che esserci Lui.
Qual è la radice e l’origine scatenante che ti porta ad un disco così di rottura e di fascinazione spirituale?
Sono un po’ stufo delle religioni e di coloro che gli stanno dietro, credo raccontino un sacco di menzogne. Mi piace pensare di più a un Gesù personale come quello dei Depeche Mode e ho voluto inventare una storia che piacesse a me secondo il mio punto di vista e il mio sentire dentro la spiritualità di quell’uomo.
Una fotografia per i nerd in ascolto: il sintetizzatore virtuale TH8 di Acustica Audio che macchina è?
Credo sia l’emulazione più completa, complessa e studiata di un classico deli anni 80 cioè i synth analogici di quell’epoca ma è una domanda più per Danilo Ballo che per il sottoscritto.