Primo ottobre è il primo album di Tamì, fuori per Uma Records e in distribuzione Sony Music. Qui la cantautrice racconta sè stessa e la realtà che la circonda, mantenendo le note malinconiche ed enigmatiche che abbiamo già incontrato nei singoli precedenti di Tamì, dove convivono sonorità che mescolano il il nuovo pop cantautorale, al pop punk e all’emo di inizio 2000.
La musica di Tamì nasce dall’inconscio e cerca di raccontare immagini e sentimenti più che eventi di vita quotidiana, cercando nuovi significati per parole vecchie che usate troppe volte hanno perso valore. Tamì sa emozionare fin dal primo ascolto, nonostante la sua giovane età, dimostrando di saper scrivere canzoni con una maturità sia narrativa che sentimentale. Ecco cosa ci ha raccontato!
Cos’è successo il primo ottobre? E da allora fino ad ora?
Il primo ottobre del 1998 sono nata io, a Roma, e per qualche motivo sono molto legata alla mia data di nascita. È qualcosa che mi fa sorridere, non so se sia strano o narcisista, forse significa qualcosa che scoprirò solo lasciando questo pianeta.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali?
R’n’b del 2005/2006, pop punk e musica classica, specialmente Chopin e Yiruma.
Ci racconti la tua esperienza nel Galles?
Mi sono trasferita in Galles, più precisamente a Swansea, nel 2017 (avevo diciotto anni) per studiare all’università e imparare l’inglese. Direi che ha funzionato. Il mio piano era di imparare bene la lingua e il sistema universitario e di lavorare sulla mia musica. Ma volevo sapere di più sul mondo circostante, per portare dei contenuti nuovi nelle mie canzoni. Ho studiato geografia umana, che comprende economia, sociologia e antropologia. Durante il mio terzo anno ho fatto una richiesta di ammissione alla LIPA, accademia di musica a Liverpool fondata da Paul McCartney, e mi sono trasferita a Liverpool.
Sei venuta a contatto con la scena musicale lì? In che modo ti ha influenzato?
Sono entrata a contatto con la scena musicale nel mio terzo anno, ho fatto la mia tesi di laurea su uno studio geografico della scena musicale di Swansea. Esplorando tanti aspetti, tra cui le music venues, studi di registrazione, negozi di dischi…
Sentiamo riferimenti emo, o sbagliamo? Da dove arrivano?
I riferimenti emo arrivano dalla musica che ascoltavo da più piccola come i Linkin Park, o i Green Day. Quando senti delle melodie per tante volte tanto tempo restano nella tua memoria artistica e si ripropongono più avanti. Inoltre quando sono in quel mood li, e voglio scrivere su un arpeggio molto emo, scrivo a xdiemondx e mi fa qualche nota di chitarra. Lui fa praticamente solo musica emo e i nostri stili si mischiano bene.
Prossimi step del progetto?
Ho un singolo che uscirà a brevissimo, e per il resto ancora non lo so, uscirà musica devo solo capire la formula.