Un collettivo romano che sempre cambia faccia, suoni e modi… e sempre resta ancorato attorno alle figure di Diego Pandiscia e Basia Wisniewska. Ed è da dieci anni che non torniamo ad ascoltare un disco di inediti degli Underdog, anni di mille cambiamenti e contaminazioni diverse… il live prima di tutto, luogo primigenio della scrittura e della ricerca. Ed è così che i due radunano i nuovi brani dentro due delle principali formazioni che nel tempo hanno dato voce al collettivo. Esce un disco anche disponibile in vinile per la Phonosphera Records dal titolo emblematico ed esplicativo: “Underdog Vs Underdog”. E che dire del video del singolo “Cold Moon In Deep Water”: una vera esperienza di intelligenza artificiale. Ennesimo ingrediente che merita l’impegno di andare oltre…
Un disco che sembra quasi un conflitto tra le parti. Un incontro ma a tratti anche uno scontro. Come se parti di voi, del vostro tempo e delle vostre tante metamorfosi stessero “gareggiando”. Che disco è per gli Underdog?
È un disco che indubbiamente segna un passaggio, anche il titolo evoca una sorta di scontro tra le due formazioni che lo hanno composto in momenti storico ben distinti, ma sicuramente dal punto di vista della “vecchia guardia” (noi due) segna anche un processo di allontanamento dai precedenti album. Volevamo prenderci del tempo per esplorare soluzioni musicali differenti, la sfida principale resta mantenere quello che è il nostro sound “di fabbrica” arricchito da strutture musicali nuove, grazie anche ai nuovi musicisti subentrati nel progetto.
Bella la copertina: un mare in tempesta che trova la quiete? Almeno così viene da leggerla… come se queste due parti dopo lo scontro trovassero l’accordo e la pace…
Oddio la pace, mi piace come visione positiva! Con Davide Cardea (autore della copertina), in realtà volevamo un mare scuro, che mettesse timore, c’è il vestito di una donna sulla spiaggia, abbandonato, come una tragedia da poco consumata. La copertina strizza l’occhio al singolo “Cold Moon in Deep Water” con riferimenti al videoclip ed è in forte relazione con il retro che però non sveliamo più di tanto: Se la copertina è sopra al mare, il retro svela cosa c’è sotto.
In questo disco i brani sono molto più cupi, più intimi, dettati anche dal periodo storico che ci caratterizza e da una necessità compositiva più “personale” meno goliardica.
Il rock prende derive… ci rivedo anche stile jazz… il suono sembra anarchico. Quanto spazio e importanza ha l’improvvisazione?
Guarda su questo siamo dogmatici: I brani nascono da sessioni di improvvisazione e diventano brano solo se si trova quel suono, quell’idea creativa che ispira, in maniera differente, tutti i musicisti presenti. Ad esempio “Come ogni estate” è nata dalla pulsazione del basso. Eravamo in sala ho improvvisato questo giro martellante che in quel momento, in quella sala, aveva una vibrazione molto particolare, gli altri stavano parlando hanno ripreso gli strumenti e dopo 10 minuti la canzone era nata. Certo poi va affinata, arrangiata, trovato un testo sulle linee vocali ma di base quasi mai entra in studio qualcuno dicendo “ciao ho portato questo brano”.
E dal vivo un disco simile che tipo di forma prende? Quanto si prenderà spunto da quanto inciso per evadere e cercare altre forme?
Per assurdo poi, una volta arrangiato il brano, la struttura è quella e dunque dal vivo siamo molto più rigorosi, se ci sono improvvisazioni avvengono in un campo più jazzistico, in momenti ben definiti del live.
E quali delle due formazioni lo suona?
L’ultima formazione è caratterizzata oltre dall’elettronica di Jacopo Dell’Abate e dalla batteria di Gianluca Catalani dalla chitarra di Lorenzo Tarducci. Lorenzo è entrato con noi per il tour negli Stati Uniti del 2016 è un po’ l’elemento che accomuna i due periodi ben distinti e che avendo fondato i Tribraco con Tommaso Moretti che ha suonato le batterie sull’altro lato di “Underdog vs Underdog”, riesce a dare una quadra a tutto. I Tribraco erano la band che veniva associata agli Underdog fin dagli esordi “ok ragazzi suonate sabato sera e con voi avevo pensato di far suonare……” …
….”i Tribraco lo sappiamo”!!!