“Perché certe persone fa più male abbracciarle che lasciarle andare, lasciare in sospeso il passato e fare i conti con il bilico, le stanze strette, i vuoti”
Così Larèt riassume il concetto base dietro il suo ultimo singolo “Bombe a mano“, fuori dal 30 dicembre scorso per Romolo Dischi, distribuzione Pirames International.
Larèt nasce in un giorno d’Estate trenta anni fa, già con la voglia di cantare. Nel 1993 compie 4 anni e sua madre le regala un microfono giocattolo tutto giallo, così ha inizio la sua carriera: canta sul tavolo della cucina dei suoi nonni durante le cene di Natale, canta ai compleanni, canta mentre accompagna sua madre a fare la spesa, canta in bicicletta e sulle giostre.
“Le bombe a mano, che fanno male come quando ci
abbracciamo”
La nonna le regala le prime lezioni di voce. Allora canta in motorino, mentre va a lezione, canta durante e canta nel tragitto verso casa. Canta a ricreazione, canta mentre dà il suo primo bacio.
Gira per l’Europa e canta, canta nei locali, nelle piazze, negli hotel e pure nelle strade e sui marciapiedi. Torna a Roma e si laurea in Recitazione, per gioco. Nel cassetto, assieme ai sogni, Larèt conserva fogli e parole, testi e note musicali.
Apre il cassetto, allora, e decide di dare voce ai suoi desideri.
Ha all’attivo i due singoli “Dinosauro Chic” e “Quello che volevo”.