“Seminterrati” è il singolo di debutto dell’enigmatico progetto CASX, uscito il 23 settembre 2022 in distribuzione Stage One. Un nuovo inizio per la scena underground di Milano, un nuovo capitolo che affonda e si stratifica di influenze dark e alternative e che parla a una generazione dimenticata: quella che ha vissuto Myspace e le band chiuse nei garage, quella esclusa dai bonus e quella che, di base, torna a casa ubriaca e non sa che cosa fare in futuro.
Milano, l’età adulta, la musica e Studio Cemento. Abbiamo intervistato Arianna Puccio ed ecco com’è andata.
Cosa ti ha spinto a iniziare un progetto musicale?
Avevo nel cassetto un sacco di testi da sempre, scrivo in più forme da quanto ho 11 anni. Poi durante la quarantena ho conosciuto Matteo Rizzi, che è il frontman dei Forse Danzica, una band che seguo come Art Director, con lui si è creata subito una sintonia artistica che mi ha spinto a fargli leggere i miei testi per sapere il suo parere. Tempo qualche mese mi aveva musicato tutti i pezzi.
Ancora prima Davide Foti, mio collega e co-produttore mi aveva regalato la base di un pezzo e mi aveva detto “cantaci sopra qualcosa, voglio sentire la tua voce”. Entrambi sono state le figure fondamentali nel mio processo di convincimento.
Lavorando dietro le quinte crediamo che tu possa vedere anche tutti i drammi e problemi della scena musicale? Non ti spaventa mai questa cosa?
Il mio lavoro mi porta inevitabilmente a vedere qualsiasi cosa, soprattutto i problemi e le fragilità, ma anche la gioia e la soddisfazione degli artisti quando raggiungono anche i più piccoli traguardi con la loro musica. Ero terrorizzata all’inizio, ma vedo ancora il bello della musica e per una volta volevo mettermi in gioco diversamente.
“Seminterrati” è un brano che in qualche modo racconta una parte della tua vita. Come è proseguita?
Vero, “Seminterrati” è un pezzo legato a un momento importante della mia vita, una fase di cambiamento. Subito dopo l’esperienza fuori casa sono tornata a Milano e ho cominciato a lavorare nella musica. Stare lontana da casa per tre anni mi ha cambiata moltissimo e mi ha resa molto più consapevole di me e di quello che volevo essere.
E qual è il tuo rapporto con il personaggio di Casper?
Casper è una storia che mi è sempre stata a cuore, è una storia triste di per sé, perché racconta di un bambino che dopo la morte rimane bloccato nelle vesti di un fantasma, ma in realtà è una storia che parla di superare il pregiudizio e le prime impressioni. Casper non vuole essere un fantasma cattivo, vuole avere degli amici, ma non ci riesce quasi mai perché è Da ragazzina mi sono sentita così per molto tempo, avevo questa convinzione che nessuno potesse volermi bene e che le mie stranezze fossero troppo strane per tutti. In realtà crescendo mi sono resa conto che non erano gli altri che non volevano conoscermi, ero io che avevo paura di farmi conoscere da loro e che mi auto-consideravo una persona sbagliata.
E cosa dobbiamo aspettarci oggi da Casx?
Dovete aspettarvi un sacco di singoli e dovete essere pronti a entrare nel mio mondo fatto di tante cose, per lo più dark, ma spesso tenere, e decisamente sarcastiche!