– di Martina Rossato –
Ritrovare se stessi è fondamentale, ma il concetto di “altro” gioca un ruolo cruciale nel dare significato alla vita. La ricerca di un equilibrio tra sé e gli altri è un tema centrale nel nuovo disco di Cristiano Godano, già leader dei Marlene Kuntz. Il suo nuovo lavoro discografico, stammi accanto, uscirà venerdì 4 aprile per Al-Kemi Records (Ala Bianca Group), in distribuzione Warner Music / digital Fuga.
Il disco è stato scritto poco dopo la seconda ondata di Covid, poco prima della scoperta del vaccino. Sebbene ci sia un legame con il precedente album Mi ero perso il cuore, le nuove canzoni appaiono meno cupe. Il Covid non è una fonte diretta di ispirazione, ma l’attitudine di quel periodo ha sicuramente influenzato il risultato. Durante quei lunghi mesi di isolamento, la speranza era di ritrovare una connessione tra le persone una volta finito tutto. Ma cosa è successo davvero dopo? E che valore ha acquisito la solitudine?
Cristiano si definisce un solitario da sempre: «Non sono un misantropo né un asociale, ma passo molto tempo con me stesso, è così che nel corso degli anni ho affinato le strategie per dare un senso positivo alla solitudine». Il disco esplora infatti vari aspetti del rapporto con sé e con gli altri.
In Eppure so, un brano dal forte impatto poetico, riscopriamo il valore del sogno e della bellezza. Come riflette Cristiano, uno dei Leitmotiv delle sue canzoni è quel desiderio di evasione, un vagheggiamento che ha molto a che fare con l’estraniazione. Un concetto che rimanda al desiderio dei poeti, come definito da Italo Calvino, e che visivamente richiama i personaggi di Chagall.
Ti parlerò racconta una storia d’amore, ma allo stesso tempo descrive un mondo che non si trova nel suo miglior momento. In un periodo in cui la parola “guerra” viene usata troppo spesso, c’è comunque un messaggio di speranza: «Eppure so che devo continuare a sperare». Cristiano vede nell’amore l’unico mistero in un mondo segnato dal disincanto: «Sono molto razionale e non ho slanci spirituali; l’amore è l’unica frattura che mi impedisce di abbracciare completamente il mio pessimismo spirituale. È quel mistero che dà sapore alla vita, creando una sospensione necessaria».
Le prove con i Guano Padano sono state un momento speciale per Cristiano. Come racconta, da cinque anni a questa parte le sue esibizioni da solista hanno dimostrato che il cantautorato può reggersi da solo, ma l’album è comunque stato registrato con la band, e sarebbe stato un peccato perdere questa dimensione dal vivo. La registrazione è avvenuta in una località suggestiva sull’Appennino toscano, immersa nella natura. Nonostante l’album non presenti grandi influenze esterne, il camminare da solo nella natura ha avuto certamente un impatto.
Una canzone particolarmente interessante è quella che vede la partecipazione di Samuele Bersani, che affronta il tema dell’ansia, un argomento che sta a cuore a Bersani stesso. Sebbene non sia un disagio che Cristiano vive personalmente al momento, la canzone era stata pensata prima, e Samuele è stato invitato a partecipare solo in un secondo momento. «Sono felice del featuring con Samuele, perché per lui le collaborazioni sono un’opportunità solo quando c’è un reale interesse per il brano».
Un altro pezzo significativo è Cerco il nulla, che esplora il desiderio di evasione, perfino verso il nulla. Le parole “vita”, “mia”, “noi”, “nulla” sono ricorrenti nell’album, utilizzate non solo per creare eufonia, ma anche per evidenziare la dialettica tra il desiderio di vivere appieno e la frustrazione che può portare a cercare il nulla. Questo brano richiama anche il tema della fuga, simile a quello presente in La fuga dei Marlene Kuntz, dove il desiderio di scappare, anche verso l’assoluto vuoto, è espresso con grande intensità.
Un viaggio intimo e profondo che esplora il delicato equilibrio tra il sé e l’altro, tra desiderio di evasione e speranza. Cristiano Godano, con la sua musica, viaggia tra poesia e introspezione, celebrando la vita e le sue contraddizioni.