Sono storie di donne ma non solo… sono storie di guerre, di battaglie, di diritti calpestati… sono storie in cui la nostra ovvia normalità sembra una chimera: basta un velo malposto o una parola di troppo per pagare con la propria vita. Il progetto Curù firmato dalle due cantautrici Giana Guaiana e Bruna Perraro (ormai di stanza in Sicilia), musica e colora con gesti quasi fanciulli queste storie, molte delle quali incontrano in prima persona… raccolgono voci, emozioni, diari di vita. Quel che ne esce è questo disco dal titolo “Corale – voci sommerse, storie negate” pubblicato dalla RadiciMusic Records: un disco dove la canzone d’autore lascia il posto ad evocativi tessuti fiabeschi dove l’allegoria non si fa ermetica e fuorviante e dove il mondo con i suoi suoni non lascia mai il passo alle nuove mode di macchine e computer. Un disco antico, moderno… di sempre. Manco a dirlo: un disco di questo spessore, per i temi trattati, non poteva non trovare il sostegno e il patrocino di Amnesty International Italia.
Il concetto di “coralità” in un tempo ego-centrico. Sembra un contrasto forte non trovate? Che ne pensate?
Sì è un contrasto forte, ma noi non siamo per il pensiero unico bensì per una visione plurale che accolga ogni singola diversità. Parlare di coralità tutto sommato è fare riferimento alla dimensione naturale dell’intelligenza di gruppo, pensiamo alle api, alle formiche, agli storni.
Dunque possiamo dire di questo come di un disco politico?
Nella accezione originaria della parola sì, in quanto le varie tematiche si generano a partire dalla collettività e ad essa ritornano attraverso il filtro della nostra consapevolezza dei fatti.
La forma di queste canzoni sembra assai ricca di richiami fanciulleschi e di incanto. Sbaglio? E se fosse così… perché?
Probabilmente questi richiami provengono da voci “antiche” in noi ancora vive. “Tutto è puro per i puri” dicevano i latini. L’essere umano diventando adulto dovrebbe conservare in un tabernacolo tutte quelle caratteristiche della prima fase della vita che lo tenevano legato alla purezza delle origini, e farne uso unitamente alla saggezza degli antenati. C’è da aggiungere che Bruna lavora costantemente con bambini da 1 a 14 anni. Loro ci comunicano contenuti di ogni tipo, anche molto drammatici, con un linguaggio fantasioso, giocoso e imprevedibile. È un modo di vivere la vita che ci piace e che ci appartiene.
Bella questa copertina. Ce ne parlate?
La copertina è una illustrazione di Naz Oke. Lei è un’artista e attivista turco-francese. Col suo attivismo mediatico ha dato voce e visibilità a molti prigionieri politici e personalità in fuga da un regime, come Zehra Dogan e Pinar Selek. Dal 2020 collaboriamo con lei per la campagna internazionale a sostegno di Nudem Durak, iniziata dallo scrittore francese Joseph Andràs e appoggiata da intellettuali, artisti e politici di fama mondiale, come Noam Chomsky. Su nostra sollecitazione, ci ha proposto questa sua illustrazione dal titolo “Nous nous sommes tues pendant des millenaires” (siamo rimaste in silenzio per millenni). L’immagine è potente e appunto corale. Ci ha conquistate immediatamente.
Dal vivo questo disco? Siete in due soltanto?
Finora abbiamo sperimentato varie formazioni. Di base sì, siamo in due con la nostra sempre più affiatata complicità e capacità di divertirci e capirci al volo. Due voci, una chitarra e un flauto. Così viaggia il nostro messaggio. Gli arrangiamenti sono talmente ricchi che a seconda della formazione, i brani si trasformano. Stiamo collaborando con una percussionista e un fisarmonicista. Abbiamo in previsione di salire sul palco con tutti i musicisti che hanno arricchito i nostri brani nel disco e sarà una gran festa.