Torneremo sicuramente ad indagare da vicino questo disco. Per ora eccolo: si intitola “Corale – voci sommerse, storie negate”, il primo lavoro di inediti del progetto denominato Curù a firma delle cantautrici siciliane Giana Guaiana e Bruna Perraro in pubblicazione oggi per la RadiciMusic Records con il patrocinio di Amnesty International Italia. Un disco partigiano, di canzoni resistenti… ma anche un disco denso di trame dal sapore incantato dentro cui, come dice il sottotitolo, la canzone d’autore torna a dare voce a tutte quelle donne che hanno pagato sulla propria pelle il prezzo di una lotta sociale, politica, di salvezza ed emancipazione dei diritti dell’uomo e della donna.
Sono storie di resistenza, di lotta politica e soprattutto umana. “Corale” è la parola-manifesto di questo album: un invito a unire le differenze, a riconoscerci come coro nonostante l’individualismo e la disgregazione che violentano la nostra natura umana. Un “Corale”, un noi, per amplificare le voci sommerse, negate: le donne incarcerate per avere sfidato annullamento e silenzio, i popoli che rivendicano l’appartenenza alla Madre Terra sempre più ferita.
È la storia della persecuzione ai danni della giornalista iraniana Sepideh Gholian, in carcere per avere documentato uno sciopero in una fabbrica di zucchero, contenuta nel suo libro “Diari dal Carcere” che qui fluisce dentro il brano “Saluterò di nuovo il sole”… è la storia di Nûdem Durak, giovane musicista curda imprigionata nelle carceri turche dal 2015 per avere cantato nella propria lingua che qui diviene il brano “Donna chiama libertà”. E così per un disco prezioso che sa di terra e di popolo, di radici e di suoni antichi.
«Negli anni delle dittature militari in sud America non solo furono spezzate le vite di tanti giovani con sequestri, torture, omicidi, ma furono anche strappati loro i figli neonati. Oggigiorno in Argentina è molto attivo il movimento delle “Abuelas de Plaza de Mayo”, le nonne alla ricerca dei nipoti, circa 500, sottratti alle proprie madri e in molti casi portati a vivere con i responsabili dell’assassinio dei loro veri genitori. Cantiamo anche tutto questo nel disco, da qui nasce una canzone come “Desaparecida”». Curù