Dopo alcuni anni di pausa, quasi dodici dall’ultimo album a nome Sautiva, torna sulla scena musicale, con la formazione originale, una delle band storiche del panorama rock italiano degli anni ’90: i Dhamm. Abbiamo incontrato Alessio Ventura, cantante e fondatore della band che ci parla di questo nuovo corso intrapreso:
Innanzitutto ben tornati, qualche anno fa già si parlava di una vostra reunion seguita dalla realizzazione del brano “Energia”, ma a quanto pare non ci fu un seguito a quel primo tentativo. Ci vuoi spiegare come sono andate le cose?
È vero, in quell’occasione qualcosa non è andato come pensavamo e abbiamo dovuto aspettare qualche altro anno perché tutto funzionasse a dovere… non saprei dire quale sia stato il motivo preciso, ma forse semplicemente non era il momento giusto!
Cosa è rimasto dei Dhamm degli esordi in questo vostro ritorno?
Ognuno di noi nel corso del tempo ha approfondito lo studio del proprio strumento e della composizione più in generale, dunque la musica è cresciuta e cambiata insime a noi, a differenza del nome che è rimasto.
Immagino che i vostri punti di riferimento attuali siano completamente diversi da quelli di un tempo.
Ognuno ha le sue preferenze ma credo che oggi non si possa più parlare di punti di riferimento, caso mai si cerca di capire chi siamo e cosa vogliamo dire e suonare.
In cosa consiste il vostro processo compositivo? È cambiato qualcosa? Chi scrive la musica? Chi i testi? Chi si occupa degli arrangiamenti?
Di solito si parte da un’idea di melodia o di atmosfera che suggerisca una melodia e poi si procede col delicato compito del testo in italiano che spesso in quest’album è stato affidato alla sapiente penna di Simona Orlando già presentissima in Disorient Express. Altre volte si parte da un’idea di testo, e melodia e musica si accodano. Comunque, viste le possibilità di oggi, ognuno di noi arriva in sala con il brano praticamente finito e pronto per un rimpasto col gruppo.
Ho notato che dal vivo date pochissimo spazio alle canzoni dei primi due cd, escluse ovviamente quelle canzoni che vi hanno portato al successo. Mi chiedevo: in che modo Mauro e Massimo [batterista e bassista nda] si sono approcciati nel suonare canzoni che in un certo qual modo non appartengono loro?
Con molta professionalità, hanno capito perfettamente che puoi suonare una canzone da “turnista” oppure farla tua anche se non l’hai composta o registrata. Loro hanno optato per questa seconda scelta, come avrei fatto io nella situazione opposta!
Mi pare di capire che siete ancora impegnati nella realizzazione del prossimo cd. A che punto siete? Vuoi darci qualche ulteriore anticipazione rispetto quanto ci avete fatto sentire dal vivo?
Ci mancano ancora 3 brani che non sembrano assomigliare molto a tutto il resto dell’album, pur essendoci un sound che fa da filo conduttore… proprio in questi giorni ci stiamo vedendo in sala per capire cosa esce fuori strumenti alla mano!
Che tipo di pubblico vi aspettate con questo vostro ritorno sulle scene?
Credo che l’obiettivo di chiunque si esprima attraverso arti comunicative sia toccare le corde di più gente possibile e noi non facciamo certo discriminazioni!
Il momento discografico attuale è pressoché drammatico… a tal proposito cosa vi aspettate dalla vostra reunion? Avete una qualche “strategia” per poter imporvi all’attenzione di un pubblico sempre più attento all’esercito di artisti sfornati dai vari talent? Per caso state valutando un nuovo ipotetico San Remo? [I Dhamm hanno partecipato al festival della canzone Italiana in 3 occasioni con i brani “Irene”, “Ho bisogno di te” e “Ama” nda]
L’attenzione è rivolta ad una pubblicità mirata, sfruttando al massimo la rete e le possibilità che offre, ma anche ai tradizionali canali di stampa e radio. Poi chiaramente concerti “a rotta di collo”. San Remo? Magari, ma sicuramente non la prossima edizione.
Vuoi fare dei commenti riguardo, appunto, la situazione discografica attuale?
C’è veramente bisogno di un ulteriore commento?
Pensi che internet e derivati abbiano migliorato o peggiorato la fruizione e le proposte musicali?
Penso che l’abbiano ampliate a dismisura, ma la qualità delle proposte dipende sempre da chi propone. Insomma se una canzone fa schifo non è certo colpa della rete. Poi, “de gustibus”…
Avete già valutato qualche offerta discografica?
In questo momento ci sentiamo di osservare in maniera ortodossa il detto: “chi fa da sé fa per tre”.
Prossimi impegni?
In studio a finire l’album e pure di corsa!
Chiudo con una domanda provocatoria: Cosa rispondete a chi vi etichetta come una ex hair band?
“Prima pensa poi parla perché parole poco pensate portano pena”! [frase tratta dal loro nuovo singolo, “La gente giudica”. Che assist! nda]
Umberto Sartini
Che indicibili musi