– di Giacomo Daneluzzo –
La cantautrice Eleonora Mangano ha pubblicato il suo nuovo singolo, intitolato “Niente” e presentato in gara al Festival delle Alpi Apuane quest’estate. “Niente”, che è uscita insieme al relativo lyric video, è una ballata sensibile e d’impatto che tratta il delicato tema del disturbo alimentare e racconta un percorso di rinascita avvenuto grazie alla psicoterapia. L’ho intervistata per saperne di più: ecco che cosa mi ha raccontato!
Il tuo ultimo singolo s’intitola “Niente” ed è stato presentato al Festival delle Alpi Apuane: com’è stato partecipare a quest’evento?
Sì, l’ho presentato alla finale di luglio in versione acustica in chitarra e voce. Devo dire che è stata una bella serata, in quanto c’era davvero un bel clima tra tutti i partecipanti e non è cosa da poco.
Il testo affronta un tema estremamente delicato, oltre che poco trattato: quello dei disturbi alimentari. Come mai hai deciso di trattare quest’argomento in una canzone?
Hai detto bene, è un tema di cui si parla molto poco e anche male, se posso aggiungere. Io ho scritto questa canzone per me, per il bisogno di raccontarmi apertamente. Non avevo più voglia di tenermi questa cosa per me, c’era stata fin troppi anni, e attraverso la musica fortunatamente si può dire tutto.
Anche per via della pandemia, in questo periodo forse ci sarebbe bisogno di parlare di più dello stato mentale e psicologico delle persone, messo a dura prova in generale dalla vita di oggi e in particolare in questo preciso momento storico. Che cosa consiglieresti di fare a una persona che soffre di disturbi alimentari o di altri problemi legati all’ambito della psicologia e della psichiatria?
Quella dei disturbi alimentari ad oggi è una vera e propria emergenza sottovalutata, come anche altri disturbi da dipendenza. Per esperienza, penso che tante persone abbiano paura a chiedere aiuto non per mancanza di volontà, ma perché c’è ancora tanto pregiudizio nei confronti di un malato
DCA. Ad esempio io non sono andata dalla mia terapeuta con l’intenzione di curare il mio disturbo, ma per liberarmi di una fobia molto limitante in quel periodo. Vedendo i risultati della terapia su di me, ho iniziato a fidarmi del rapporto terapeuta-paziente e di conseguenza, ho iniziato a lavorare sui problemi con il cibo. Quindi al massimo, l’unico consiglio che posso dare è dire a chi non conosce questi disturbi che non si deve appunto “dare consigli”, si deve accompagnare con gentilezza nello studio di una persona qualificata per intraprendere un percorso di cura, perché, trattandosi di una malattia, non la si cura con i consigli o con un piatto di pasta salutare. Detto questo, sono dell’opinione che chiunque, almeno una volta nella vita, dovrebbe andare in terapia, per potersi concedere l’opportunità di migliorare.
La psicologia sembra essere un tema ricorrente nei tuoi brani: che rapporto hai con questo mondo?
Gli ultimi tre brani pubblicati finora sono stati concepiti proprio durante il mio percorso terapeutico, quindi forse sì, può essere che senza rendermene conto abbia inserito tutto questo nelle mie canzoni.
Invece, dal punto di vista della musica, l’arrangiamento di “Niente” è molto delicato e cantautorale, con degli elementi e delle sonorità piuttosto “vecchio stile”, ma che comunque s’inseriscono molto bene nel contesto della musica di oggi.
L’arrangiamento è stato curato da Jacopo Noccioli, mentre Emanuele ha contribuito alla scrittura del pezzo – per la precisione ha composto la melodia. Il brano è partito da un testo che ho scritto tutto di fila intorno alle quattro di una mattina di novembre 2020. Non riuscivo a cantarlo, così ho chiesto a Emanuela di aiutarmi a scrivere la musica.
Sono molto affezionata al “vecchio stile” e quando ho spiegato a Jacopo la forma che volevo prendesse il pezzo ha capito subito la strada da percorrere, anche perché ormai io e lui collaboriamo da quasi tre anni, quindi ha imparato a conoscere il mio mondo sonoro.
Hai collaborato con Giulia Ventisette in “Stato confusionale”, cantautrice che apprezzo molto: com’è stato lavorare con lei?
Ho contattato io personalmente Giulia Ventisette, dopo aver ascoltato alcuni suoi pezzi. Ha una penna che mi piace molto e collaborare con lei è molto soddisfacente. Abbiamo scritto tre pezzi insieme, uno dei quali farà parte dell’EP che sto producendo e che uscirà nel 2022. A me le collaborazioni entusiasmano moltissimo, quindi sicuramente mi auguro di poterne avere sempre di più in futuro, ma mi astengo dal fare nomi.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
In primavera ho in programma di fare un piccolo street tour per promuovere l’EP. Step by step e poi quel che sarà sarà.