– di Martina Rossato –
Quante volte tutti i giorni clicchiamo il tasto “salva”? “Salva con nome”, “salva progetto”, “salva ed esci”. Un’azione diventata tanto quotidiana da perdere il suo significato più profondo. Da qui, l’idea di Emilio Stella di scrivere un brano sull’estensione del senso di salvezza. Il suo nuovo singolo “Salva” diventa infatti il pretesto attraverso cui prestare attenzione alle piccole cose preziose che vale la pena di non dimenticare. La canzone vede la collaborazione di Simone Cristicchi, che ha scritto la parte finale del brano. I due intrattengono un rapporto di amicizia e di profonda stima reciproca – oltre che di collaborazione artistica – tanto che, quando Stella fece ascoltare una sua canzone molto arrabbiata a Cristicchi, la sua risposta fu: «È molto bella ma al giorno d’oggi, più che concentrarmi su quello che non va, fossi in te, soffermerei lo sguardo su quello che c’è da salvare». La risposta sincera di Cristicchi non è passata inosservata agli occhi di Emilio Stella, che se ne è ricordato quando è nata “Salva”.
Il brano è nato su una spiaggia: Stella stava suonando la chitarra in una giornata di sole e birre. È stato il contesto perfetto per una canzone più seria e consapevole. In “Salva”, la natura si rende un’amica su cui si può fare affidamento, un punto di stabilità su cui poter contare anche nei momenti in cui non si sa più a cosa aggrapparsi. Il brano è stato poi sviluppato a partire da quel momento e l’intervento di Cristicchi apre lo sguardo su un modo di vivere quotidiano più maturo e composto. Il suo intervento parlato in “Salva” segue la scia dei suoi ultimi lavori: Cristicchi ha da sempre fatto del parlato una delle proprie caratteristiche, portandola all’estremo in “Abbi cura di me”, in cui l’approccio teatrale si faceva ancora più sentito. La sua parte segna la chiusura di un cerchio, all’interno del quale le sensibilità dei due artisti, di due amici, si sommano e il risultato è una canzone che ci permette di sentire i granelli di sabbia tra le dita, che ci porta a immaginare di correre in un prato.
In “Salva” è come se ci fosse un dialogo tra la ragione e la natura, che si configura come una forza che scorre al di là del pensiero umano, energia vitale preziosissima e che abbiamo il compito di preservare. Ascoltare il brano è come guardare la fotografia del rumore di un’onda o del sole che sorge. Con la natura non è più necessario misurare le distanze, «Io non capisco la civiltà, che fa la guerra e si autodistrugge, mette confini ma non si protegge». Il senso di appartenenza alla natura ci fa sentire al sicuro, come se avesse la capacità di salvarci.
Il singolo si differenzia dai precedenti lavori di Emilio Stella, spesso sociali ed ironici, ed è parte di un progetto più vasto, che prevede la pubblicazione di un album a giugno. Quella con Cristicchi è solo una delle molte collaborazioni contenute nel disco, in uscita per l’etichetta discografica Aloha Dischi.