Disponibile da lunedì 14 aprile 2025 su tutte le piattaforme digitali (per Gelo Dischi, e in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo album di Karter, nome d’arte del cantautore polistrumentista Andrea Biolcati Rinaldi che, dopo un lungo periodo di assenza (l’ultima sua pubblicazione: l’oscuro album L’uomo vola la sua ombra a terra del 2019), torna finalmente con un nuovo disco dal titolo Aspettando la notte, già anticipato dal singolo “Odio l’estate”, realizzato in collaborazione con Luca Urbani, amico e nome fondante dell’underground musicale.
“Aspettando la notte”, già anticipato dal singolo Odio l’estate, realizzato con Luca Urbani, è un viaggio nell’attesa, il momento sospeso tra la frenesia del giorno e la quiete del crepuscolo che si apre alla riflessione. La notte diventa rifugio, la realtà si dissolve lasciando spazio alle emozioni che trovano spazi per emergere e trasformarsi in musica e parole.
Abbiamo intervistato proprio Karter.
Non eri attivo dal 2019. Come hai impiegato, dal punto di vista musicale, questo ultimo periodo e che cosa pensi sia cambiato nella scena musicale indipendente, durante la tua assenza?
R. In questo periodo ho militato nei Paradox, una band creata da me e in cui facevamo shoegaze. Abbiamo prodotto un ep e suonato in diversi locali, aprendo anche ai Diaframma durante la loro esibizione a Ferrara. A febbraio 2024 le nostre strade si sono separate ed io ho inizio a concepire il mio progetto solista uscito quest’anno. Il panorama alternativo odierno ha sempre delle novità interessanti, alcune più di altre, peccato che non faccia quasi mai i numeri di quella mainstream.
Odio l’estate è il brano che segna il tuo ritorno. Cosa ti ha portato a scegliere proprio questo, tra gli altri che comporranno il tuo nuovo disco?
Ho scelto Odio l’estate perché il suo testo è una sintesi di ciò di cui parla il mio nuovo disco, ossia quel disagio che certe situazioni comportano. Musicalmente parlando, il pezzo si adattava molto anche al featuring con Luca Urbani.
Ti ricordi ancora come mai hai deciso di chiamarti Karter? Da dove è partito il tutto? E come mai hai deciso di tenere anche il tuo vero nome, tanto che il singolo viene presentato a nome di Andrea Karter Biolcati?
R. Karter nasce come soprannome datomi da Morgan, durante il tour metallo e non metallo, per distinguermi da Andy e da allora ho mantenuto questo nome d’arte. Ho deciso di tenere per questo progetto solista anche il mio vero nome a simbolo di rinascita, senza scordare il passato. Andrea Biolcati è il nuovo cammino, ma Karter è ciò che mi ha fatto diventare quello che ora sono pronto ad essere.
Qual è stato il miglior consiglio che ha saputo darti Luca Urbani?
Credere di più in me stesso.
Cosa odi davvero dell’estate?
Tutto e niente.