ExitWell regala dieci biglietti per questo incredibile concerto organizzato dall’associazione Horto per avvicinare i ragazzi delle scuole elementari e medie alla musica.
Basta mandare un mail a info@exitwell.com con nome e cognome!
Dieci dei ragazzi che parteciperanno a questo evento potranno visitare il backstage delle prove del Primo Maggio Roma!!
Qui l’evento: https://www.facebook.com/events/682760951851815/
“La Musica incontra la Scuola” prosegue con #Disobey, il graffiante live di Giovanni Di Giandomenico, mentre il progetto si estende ad altre scuole.
Su iniziativa di Horto, associazione romana di promozione sociale, e con il patrocino del I Municipio e dell’Assessorato Scuola, Sport, Politiche giovanili e Partecipazione, il progetto “La Musica incontra la Scuola” continua a muovere i suoi primi passi lenti ma costanti nel gioioso e ricettivo ambiente dei plessi scolastici. Grande entusiasmo e voglia di invadere le scuole con le note e l’energia dei brillanti artisti che stanno aderendo al progetto sono le chiavi vincenti di questa iniziativa. A tutto ciò è strettamente legato l’obiettivo di raccogliere fondi per prendersi cura dei beni comuni, soprattutto quelli che coinvolgono i bambini e i ragazzi. E mentre il teatro musicale di Cello Drive con il violoncellista russo Georgy Gusev si prepara per incontrare la realtà multietnica della Scuola Carlo Pisacane e il liceo Kennedy, la Regina Margherita di Trastevere ospiterà il 17 aprile 2015 “Disobey”, il live di piano solo del talentuoso compositore siciliano Giovanni Di Giandomenico. Concepito in mare e nato a Palermo nel 1993 da madre siciliana e padre abruzzese, Giovanni Di Giandomenico compone musica, suona il pianoforte e dirige orchestre. Dopo i brillanti diplomi in composizione (col M° M. Betta) e in pianoforte (con la Prof. M. G. Mangione) al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo, è in dirittura d’arrivo al conseguimento del diploma in direzione d’orchestra (col M° C. Caruso) presso lo stesso istituto.
Ammesso al Corso di Perfezionamento Musicale in Composizione (col M° I. Fedele) presso l’Accademia Nazionale di S. Cecilia, perfino dopo aver risposto “Per ora, i Led Zeppelin!” alla domanda: “Quale compositore della seconda metà del XX secolo Le interessa in modo particolare?”, a giugno 2015 completerà anche questo prestigioso diploma.
Così si è formato questo gioioso tipetto, uno in grado di affrontare con disarmante naturalezza il rapporto con le tradizioni musicali – da Perotinus ai Pink Floyd a Bach, passando per Debussy, Maderna, Sciarrino o i Sex Pistols – armato di visionarietà da romanziere novecentesco, rigore da fine contrappuntista rinascimentale, e purissima energia punk.
Disobeddire. A chi? A qualcosa? E soprattutto perché? “Disobey” nasce accumulando e annotando minuziosamente elementi che in modi differenti hanno tutti a che fare con un profondo senso di “rabbia” e di “scontro”. “Li avevo scritti ed emarginati – racconta Di Giandomenico – lasciati in un quadernetto, chiusi! Senza più guardarli o consultarli. Era la prima volta che mi trovavo di fronte un “materiale” così tanto legato agli aspetti più crudi e brutali di me stesso, un lato di me che abitualmente ricerca bellezza, questa volta si trovava di fronte un momento di squarcio in cui il fantasma delle mie rabbie e della mia voglia di distruzione era uscito fuori e aveva preso in mano la matita. Non credevo fosse così difficile parlare coi “mostri”, ma sapevo che per farlo in modo efficace avevo bisogno di tempo, e soprattutto di prendere le distanze da quella situazione.”
Come la tumultuosa altalena di emozioni che l’adolescenza porta con sé, in questo live ogni elemento, ogni tema, ogni frase è la ribellione a quello che precedeva, ogni elemento di novità formale quindi stronca bruscamente la crescita del precedente frammento.
Questo pezzo non conosce “evoluzione”, è un blocco senza logica costruttiva, pura energia! Un po’ come un uomo che vuole spostare una parete enorme spingendola, ovviamente non ci riesce, ma non importa! L’importante è l’energia sfogata e liberata nel tentare di farlo.
Ci sono molte sorprese all’interno di “Disobey”, proprio perché il giovane compositore, lavorando come un archeologo delle sue sensazioni e memorie d’energia non ha alterato o smussato niente per raffinarlo o addolcirlo. Si presenta così: irriverente, innovativo, graffiante e ribelle. Un piano live come non lo avete mai visto. Dedicato alla più fragile e tormentata età della vita, quella del passaggio alla vita adulta.