Raffaella De Falco si firma Raffica come a dare un nuovo inizio a tutto. Da qui si parte per l’ascolto di questo laboro di 7 tracce inedite dal titolo “Panico” uscito per Disordine Dischi, didascalica direzione contro uno stato emotivo fuori controllo… e che forse proprio da qui c’è la rinascita o la trasformazione. Forti e funzionali le soluzioni digitali che traghettano questo pop d’autore in ambienti decisamente internazionali. Urbano, underground, ma sempre e comunque attento alla melodia.
Sai che devo chiedertelo? Che rapporto hai col panico?
Consapevole. Arriva, non lo evito, lo vivo e poi lo supero. In effetti ho imparato tanto a gestirlo, ne riconosco l’odore appena lo sento “nell’aria”.
Poi c’è il panico buono, quello sincero, quello che a Napoli comunemente utilizziamo per intercalare per descrivere qualcosa di bello, inimmaginabile.
“Vergogna non ho”, “Aquiloni”… ma in generale “Panico” sembra un disco per la propria liberazione dalle ombre. Vero?
Esattamente. Il panico come detto prima, va affrontato e superato, in questo disco ci sono tutte le sfumature del “panico”. La cosa bella è che dopo il processo queste ombre diventano luce.
Le piccole cose salveranno il mondo secondo te?
Fermamente convinta. Una parola detta al momento giusto può salvare. Credo tanto in questo, e cerco di non risparmiarmi mai.
E restando sul tema, sai che mi sarei atteso un finale con “Lacrime” che tornasse al suono acustico di sintesi?
Ho voluto rappresentare il viaggio da me compiuto. Ho voluto cominciare con un inno come “Cara Vita”, volevo un inizio scoppiettante per celebrarci, e finire ballando sulle nostre LACRIME. Mi piaceva l’idea di riappropriazione di un gesto ritenuto fragile e donargli una visione di potenza per chiudere il disco.
Quanto glamour… quanto anni passati… il futuro per te a cosa somiglia?
A un qualcosa che non posso prevedere. La vita è assurda proprio perché non ci è dato sapere cosa ci aspetta e io voglio godermi il mistero. Ho sofferto per una vita di “nostalgia futura” ma ho lavorato tanto per godermi il presente al 100%.
Dal vivo questo disco che suono avrà? Hai lavorato per riportarlo tale e quale anche on stage?
Si, mi piace simulare quello che accade in studio avendo cura dei suoni. In ogni caso essendo un disco nuovo, non amo l’idea del tour con suoni stravolti. Magari in futuro. Al momento ho voglia di godermi il disco, di vedere la gente divertirsi e sono contenta così.