Il “cantautore barbuto, sensibile e idealista” (così si definisce nella sua pagina Facebook ufficiale) è giunto al lavoro della maturità e nel brano scelto per il lancio del disco, Michele Scerra racconta «della mercificazione di ogni cosa che porta all’omologazione, perfino della bellezza». Il video del primo singolo, uscito il 16 giugno, apre le danze al primo lavoro solista di Michele Scerra in uscita il 16 ottobre.
“Torneranno i poeti” è un disco che crea atmosfere folk dalle tinte scure il cui obiettivo ultimo è dare spazio al pensiero, alla poesia, alla lentezza: “nove tracce che raccontano di storie di passione quella passione che muove gli uomini nelle loro azioni. Dell’orgoglio di chi crede in qualcosa che non sia soltanto la speranza di una concessione che arrivi dall’alto. Della ricerca della bellezza, della voglia di staccarsi dalla logica dei numeri, che nel mondo di oggi hanno sempre ragione, ma non significa che siano la strada giusta – racconta Michele Scerra -. Un mondo diverso è pensabile soltanto attraverso la fine dell’egemonia dell’uomo sull’uomo questo è poco probabile, ma resta possibile. Un disco amaro, sfacciatamente politico, che trova pace soltanto nell’amore che resta una parola abusata, ma talmente potente da essere utilizzata soltanto una volta in tutto il disco”.
Michele Scerra ha 35 anni e si è formato artisticamente – si legge nella sua biografia – a Firenze, dove pubblica due dischi con la band “Orchestra del Rumore Ordinato”. Nel 2012, partecipa al Tenco Ascolta alla tappa di Piombino e, sempre con la band, negli anni, è ospite più volte del “Buscadero day” e del “Townes Van Zandt International Festival”. Dal 2014 comincia il percorso a nome proprio. Apre i concerti di Vinicio Capossela e Irene Grandi. Ottiene la menzione speciale per il miglior testo al Premio Bindi 2014 con il brano Il Circolo Gelsomino ed è finalista a Botteghe d’Autore. Da solista collabora con diversi musicisti sia in studio che live.
Benedetta Barone