– di Martina Antinoro –
Dopo aver pubblicato il 2 novembre il suo album d’esordio “Superstiti” per l’etichetta Pioggia Rossa Dischi, Barbato ha iniziato il suo tour per presentare il disco in Lazio, Umbria, Marche e Campania. Il cantautore campano è riuscito a raccontare con i suoi testi le emozioni e i sentimenti che pervadono ogni essere umano, attraverso le stagioni e le loro caratteristiche.
“Superstiti” è un disco che vuole raccontare le fragilità che viviamo continuamente, con un velo di malinconia, ma anche tanta speranza. E per parlare di emozioni, Barbato è riuscito a mettere in pratica la ricetta perfetta: una base semplice ed un testo lineare, ma in grado di entrare in contatto con l’anima degli ascoltatori.
Un tema semplice, ma efficace, è sicuramente quello delle stagioni: “L’inverno”, la traccia che apre l’album, gioca sullo sconforto dato dalla stagione più fredda dell’anno, in contrasto con l’attesa dell’arrivo della primavera. Difatti, Barbato canta “Aria di primavera, sta passando l’inverno”. Il meteo della stagione della rinascita è un tratto caratteristico del singolo “Maggio”: il brano racconta la storia di questo amore impossibile, fatto di tanti “Se” e di imprevisti, come “La pioggia che cade in questo maggio stranito”.
Dopo la primavera arriva l’estate e quindi “XXX Agosto”: la cornice di questo brano è una Napoli calda e malinconica, in cui Barbato ci racconta “Ora giro in silenzio, per le strade di Napoli, aspetto quello che pensi, mi chiedo quello che vuoi, una fitta allo stomaco, una fotografia, sulle labbra caffè che non va più via”.
Eppure passano “Le stagioni fantastiche fra lenti domeniche”: “Domenica” apre la strada alla possibilità di lasciare indietro la malinconia, di scappare verso una meta non definita, ma che allo stesso tempo non è importante, perché lo scopo è evitare tutto ciò che è ovvio ed andare incontro alla possibilità di essere “altro” rispetto a sé stessi.
Gli altri brani dell’album si concentrano su temi esistenziali e domande quotidiane che l’essere umano si pone. “Lividi” è un brano che ha un testo ed una base più energici rispetto agli altri singoli: la canzone è dedicata alla precarietà contemporanea e alla difficoltà che si trova nel cercare un equilibrio, tanto che Barbato canta “Come trovare un equilibrio, per cercare una ragione ed avere un’opinione per morire con coerenza”. Forse, questa ricerca di equilibrio, può trovare risposte in “Superstiti” e “Metto radici”. Il primo brano, la title track dell’album, fa i conti con la paura del futuro e, anche se l’inizio del brano viene sussurrato, “Non voltarti indietro” viene urlato più volte: lo scopo di Barbato è invitare i suoi ascoltatori a continuare a guardare avanti, trovando sempre un nuovo punto di partenza. “Metto radici”, invece, ci invita a prendere decisioni, a non restare indifferenti e ad essere saldi sulle nostre posizioni come radici che combattono contro il vento e il cemento.
Attraverso gli elementi naturali, le stagioni e le questioni esistenziali, Barbato è riuscito a creare un album in grado di darci risposte, ma anche di farci porre nuove domande. “Superstiti”, in poche parole, è un album che ci invita a restare fedeli a noi stessi, anche se il mondo ci mette alla prova. L’album dà molti spunti di riflessione sulla realtà contemporanea che stiamo vivendo, ma, soprattutto, è molto attuale perché si pone da specchio alle paure che hanno attanagliato tutti durante la pandemia e il lockdown. Proprio il penultimo singolo dell’album, “Capitale umano”, è in grado di riassumere perfettamente tutti questi concetti: nonostante la conta dei nostri difetti, dobbiamo accettarci ed essere pronti a dire “Resto così come sono”.