Eccolo il tanto atteso ritorno degli ESTRA. Esce oggi “Gli anni Venti” il nuovo disco di inediti pubblicato da moonmusic/Freecom. La storica band di Giulio “Estremo” Casale, Abe Salvadori, Eddy Bassan e Nicola “Accio” Ghedin, interrompe un silenzio durato circa 20 anni dall’ultimo disco e ci regala 11 nuove tracce di cui 10 sono canzoni e la prima, una introduzione dal titolo “[La signora Jones]” arricchita dalla voce narrante di Marco Paolini. Nel disco anche Pierpaolo Capovilla (voce recitante in “Notte poi”) e i contributi strumentali di Giovanni Ferrario e Marco Olivotto. Pescando dalla presskit:
“Nell’immagine di copertina, una bambina armata di martello si appresta ad abbattere un muro. Oltre si intravvede un cielo rosso sangue che simboleggia il disastro civile, culturale e ambientale in cui siamo intrappolati. È il simbolo di un mondo che può reagire ma deve affrontare senza esitare le sfide epocali di questi anni venti, che sono lo specchio degli anni venti del secolo passato: vigilia di devastazioni che hanno riscritto la storia occidentale e non solo.
Per bocca della misteriosa Signora Jones che introduce il lavoro, si attraversano temi come la fluidità di genere, lo spettro di un passato che incautamente consideriamo risolto, i meandri della psiche e dei sentimenti più nascosti, passando per (vani?) tentativi di fuga, nuotando in mezzo a migranti che non possiamo ignorare. Il viaggio termina davanti a un’umanità in fila per sopravvivere, tra le proteste dei più piccoli e la presa di coscienza che potremmo essere gli ultimi esemplari della specie umana”.
Ultima nota curiosa: nessuna descrizione delle singole canzoni ma i nostri ci lasciano indicazioni per dare un senso e una ragione alla lettura di un disco che si preannuncia rock, politico e manifesto
01. [La signora Jones] (-)
02. Fluida Lol (i ragazzi)
03. Gli anni venti (lo scenario)
04. Che n’è degli umani? (le fatiche)
05. Nessuno come noi (l’esilio)
06. Ti ascolto (infinito futuro presente)
07. Lascio Roma (la fuga tentata)
08. Nel 2026 (sul realismo)
09. Il peggiore (introspezione)
10. Monumenti immaginari (tirando ideali ai muri)
11. Notte poi (il razionamento)