– di Michela Moramarco –
I Fanoya tornano con un secondo lavoro discografico, dal titolo “Le previsioni del tempo”. Si tratta di un album di nove tracce dalle sonorità cantautorali di tipica nostalgia dilagante nella scena it-pop.
I brani risultano un po’ sognanti, ma non rinunciano a picchi di disincanto e disillusione.
Il titolo è eloquente: “Le previsioni del tempo” in un primo impatto lascerebbero pensare alle previsioni del tempo meteorologico. Ma ad analizzare i significati sottesi ai testi delle nove tracce, si può notare che le previsioni del tempo potrebbero essere intese anche come aspettative o speranze verso un tempo che si risolve in un immediato futuro. Le previsioni del tempo quindi possono essere intese come i momenti appena precedenti quello che aspetta di accadere. In un mondo sempre più veloce e frenetico, spesso ci si riduce a voler controllare il tempo, quasi a volerlo prevedere. L’album dei Fanoya sembra quindi raccontare l’amore, la vita sociale e la vita quotidiana alla luce di una consapevole e cosante rincorsa del tempo che sarà.
I brani sono coerenti nelle sonorità e sono caratterizzati da una voce graffiante. Inoltre il racconto del tempo che scorre e che si cerca insistentemente di prevedere è affrontato in maniera distaccata e coinvolta allo stesso momento, con disinvoltura espressiva. Non manca una patina di malinconia a caratterizzare questa narrazione, la quale scandaglia i sentimenti della vita contemporanea, sempre più offuscati dal mito della velocità e della produttività. Uno dei brani che affronta queste tematiche in maniera molto chiara è “Fette biscottate”. Traccia di apertura, “Fette biscottate” presenta un personaggio femminile che affronta la costante frenesia di una grande città come Milano; città in cui spesso si finisce per essere assuefatti dalla produttività, perdendo di vista il tempo per respirare.
“Le previsioni del tempo” è un album sostanzialmente maturo, fruibile e riflessivo che spiega come il tempo percepito possa variare in base a come lo si trascorre.