• Di Giacomo Daneluzzo
Una volta a settimana scegliamo un emergente candidatosi su iLiveMusic, l’app che ti permette di trovare date e concerti dal vivo per il tuo progetto artistico, senza dover implorare serate o riempire di spam le mail dei promoter. Scarica gratuitamente l’app e scopri come far sentire la tua musica nella tua città, e non solo: potresti essere recensito da noi.
iOS: https://goo.gl/JZcWzi
Android: https://goo.gl/GPvmQG
Direttamente da Guidonia, ecco a voi i New Jersey Quay, gruppo autodefinitosi blue collar rock, genere a cui spesso ci si riferisce come “rock operaio”. In attivo dal 2011, hanno fatto uscire alla fine di gennaio Banditi di provincia, un disco-romanzo (o una raccolta di racconti musicali, uniti da più fili conduttori, una sorta di L’Aleph di Borges) di otto tracce. Si parla di prigione metaforica, la prigione del gioco, in Ballata di un prigioniero, che con un’intro elvisiana presenta le sonorità della band (che attingono molto da folk-rock e country, ma non solo) e il loro modo di narrare. Ma il concetto di prigione, l’uscita dalla legalità con le conseguenze che ne possono derivare, è tema ricorrente, sviluppato in tracce come Bellezza e Fuorilegge e La banchina del Jersey.
Le collaborazioni con Marino Severini dei Gang in Le luci dell’est (in cui, come nella traccia finale, è citato il Jersey tanto caro alla band) e col cantautore romano Lucio Leoni in Fratello di sangue, fratello di palco pur restando coerenti con l’immaginario del disco apportano un’interpretazione diversa della storia raccontata dall’album, sia nei testi che nelle sonorità.
Riuscendo a reinventare sonorità “vecchio stampo”, i NJQ raccontano storie poetiche rifacendosi a una lunga tradizione musicale; creano un’estetica loro, retrò, un immaginario col gusto esotico di una metropoli straniera.