“Winter Circle” segna un’importante svolta artistica per Benedetta Gaggioli, meglio conosciuta come Beta Libre, il suo nuovo progetto cantautorale che emerge con una personalità ben marcata dentro questo scenario sempre troppo omologato. Questo album debutta con una serie di canzoni che si presentano come un ciclo di emozioni e atmosfere, ispirato al concetto di ciclicità e cambiamento proprio delle stagioni invernali.
Fin dall’inizio, l’album cattura l’ascoltatore con la sua atmosfera a tratti oscura, a tratti infantile, che richiama l’essenza mutevole e circolare della vita stessa. L’ispirazione al ciclo di lieder di Schubert, “Winterreise”, aggiunge una profondità poetica e simbolica alle composizioni di Beta Libre, spesso ricca e colorata di rimandi alla letteratura di grandi classici della mitologia.
Una voce quella di Benedetta Gaggioli e in generale un mood che tanto deve alle trasgressioni di una Madonna più gotica o, e non poco direi, alle freddissime direzioni islandesi di molti arrangiamenti internazionali. Una voce, dicevo, che diviene più strumento che corpo narrante, diviene più mantra che melodica seduzione. Le sonorità elettroniche e oscure si fondono con momenti liturgici… perché questo primo disco di Beta Libre ha molto della solenne presenza di una liturgia.
Profondità e pensiero critico anche dentro il modo di gestire la simbologia nel video di “Decadence”, realizzato da Chiara Carretti: anche qui, l’immagine non è fine a se stessa ma diviene un vettore di emozioni, di sensazioni, di letture che superano l’estetica in se. Il rimando alla giovanissima Guastamacchia mi è comodo tanto per restare in temi indie… avrei comunque preferito un cantato in italiano visto che la pronuncia non sempre mi piace e questo è un colossale neo di noi italiani.
Dunque ”Winter Circle” è un album che porta in scena l’ego e l’eccentrico, mette il vizio sotto vuoto e poi celebra l’ES come fosse un punto di approdo. È fondamentalmente libero questo lavoro, è libera Beta Libre e la libertà, oltre a non saper mai come maneggiarla, fa paura e non ha troppi punto di riferimento. Gela il sangue, combina i sogni e prende a schiaffi lussuria e sacralità. Forse un po’ troppo uguale a se stesso sempre… forse poteva osare di più. Intanto il viaggio è iniziato… poi lo vedremo poi…