Motta, la semplicità della bellezza e la fragilità della felicità | Intervista (Parte 2)
– di Riccardo De Stefano – Nella traccia iniziale dici che c’è un te che risponde, ma non dice quasi niente. Io non sono mai molto sicuro delle cose. Ma è questo, liberarsi delle forzature, che riguardano anche il mio mestiere, e godersela e liberarsi del superfluo. È stato molto liberatorio. Ho notato un parallelismo…