Si intitola “I Have a Heart” il nuovo ed ultimo video estratto dall’esordio intitolato “Bless” del 2014 che tanto ha fatto parlare di se. Fab, al secolo Fabrizio Squillace, è forse una delle pedine rappresentative della nuova canzone pop-folk di stampo americano – per quanto questo video sia girato completamente a Londra. Ci trasferiamo tra le braccia di Damien Rice e tra le coperte sicure di tutto quel pop on the road che mescola con gusto bellissime melodie ricche di aria e di riflessioni a testi per niente “pop” – nel senso di immediatezza e di commercializzazione. Il cantautore incontra il mondo e lo fa scegliendo una strada che coniughi il lato commerciale a quello spirituale. Inoltre questo singolo è una vera immersione dentro se stessi.
Prima dell’estate questo nuovo estratto da “Bless”. Un esordio che hai spremuto fino al midollo, non è così?
Non abbastanza in realtà! Mi sarebbe piaciuto potergli dare ancora spazio considerato che è un disco che mi ha dato tanto e a cui sono molto legato. Un brano come “Last night out” ad esempio, episodio che chiude il disco, avrebbe assolutamente meritato una veste visiva. E non è escluso che un domani lo faccia. Ma ora è arrivato il tempo di un nuovo disco, di nuove storie, la cui uscita è oramai è alle porte.
Passata l’estate, è tempo di dare spazio ad un brano che dentro ha il profumo dell’autunno, della nostalgia, dell’evasione. Insomma, un brano molto autunnale.
La sfida infatti è stata proprio questa. Lanciare un video terribilmente scuro e invernale all’inizio della stagione estiva. Adoro le sfide. Un cappello, un giaccone ingombrante e scarpe pesanti di pioggia potevano apparire un po’ fuori tempo ma, visto i risultati e l’attenzione suscitata, non posso che ritenermi soddisfatto. D’altronde quel brano non poteva che avere quel palcoscenico. Un palco contraddittorio e cupo, ma venato di raggi di sole e occhi speranzosi.
Ma dentro c’è anche tanta rivoluzione personale. Quanto di te e quanto di chi o di cosa hai a fianco detta i contorni di questo brano?
Credo profondamente nelle rivoluzioni. Nei cambiamenti evolutivi. Sono cambiato mille volte, eppure sono rimasto sempre lo stesso. Le persone che incontriamo lungo il cammino rappresentano un’opportunità straordinaria per raggiungere noi stessi.Un po’ come la musica che compongo, credo possa cambiare apparentemente veste ma il nocciolo rimane identico in ogni versione. “I have a heart” segna il termine di un percorso, e il video lo rappresenta al meglio.
La musica è a firma di Gray Renda che poi ritroviamo anche a firmare alcune parti di questo disco. Ci racconti questa collaborazione?
Una collaborazione nata sulla base di una lunga attività live, un acustico fuori dalle righe, brani celebri e meno celebri riarrangiati in chiave molto personale. Un’esperienza che mi ha fatto crescere molto a livello vocale e che mi è servita tantissimo al tempo delle registrazioni di “Bless'”. Gray mi ha dato una grande mano e non finirò mai di ringraziarlo per il sostegno artistico.
C’è aria di nuove scritture o sbaglio? Che cosa ci dobbiamo aspettare?
Siamo quasi al termine delle registrazioni ed è stato un lavoro lungo e faticoso. Qualcosa di molto simile ad una seduta psicanalitica. Pensate ad un enorme filtro che analizza e sfoltisce, che non accetta compromessi. Che in un certo senso purifica. In studio non puoi barare, soprattutto con te stesso. La musica non ammette riflessi distorti di fronte allo specchio. Sei tu, e nient’altro. Rimanda indietro la tua essenza e in un certo senso la illumina. È questa credo sia la componente più affascinante dello scrivere canzoni, dell’essere un cantautore. I nuovi brani offrono spunti decisamente differenti rispetto a “Bless”, sia per i contenuti che per i suoni utilizzati. E i musicisti con i quali ho l’onore di collaborare (Alex Tolomeo, Tommy Donato, Bernardo Procopio, Antonio Guzzomi’) hanno interpretato al meglio questo passaggio di consegne tra “Bless” e il nuovo album. Non manca molto ormai, tra poco arriva il nuovo disco di Fab.