Fast Animal and slow kids- Ponte Rock Arpino, 28-08-2015
“Siamo i Fast Animal and slow kids e veniamo da Perugia”: così Aimone Romizi si presenta al pubblico di Arpino venuto in occasione dell’edizione 2015 del Ponte Rock, rassegna che ogni anno, con la sua musica, richiama l’attenzione di tutto il basso Lazio. Quest’anno è stato l’anno dei Fask, band perugina, attiva ormai dal 2007 con ben quattro album che hanno riscosso successo di pubblico e critica. L’ultimo lavoro, “Alaska”, li sta portando in giro per l’Italia con oltre ottanta date confermandone dal vivo il valore e la qualità.
La tappa dei Fast Animal al Ponte Rock viene aperta dai “Deaf Autumn” e i romani John Canoe: se i primi hanno rotto il ghiaccio su note hard-core ancora in via di maturazione, i secondi si sono confermati, tra alternative e surf, una realtà emergente ma di personalità.
Poi finalmente loro, i Fask, rulli di batteria, presentazione di rito e l’esplosione: l’attacco da subito con gli ultimi pezzi di “Alaska”, conosciuti a memoria dal pubblico che accompagna la band per due ore di concerto ininterrotto, senza pause “che non c’entrano un ca**o”.
“Il mare davanti”, “Come reagire al presente”, “Calci in faccia”: i Fask sono energia allo stato ma soprattutto passione. Romizi e compagni non solo eseguono perfettamente i brani ma li mettono in scena, vivendone fisicamente ogni singola nota. Ci sono pause a loro modo più riflessive e meno energizzanti come “Coperta” o “Vincente” ma sempre graffianti, con testi che non diventano vuoti di contenuto nemmeno per un minuto. Tra le hit di Alaska spuntano anche brani di “Hybris”, classe 2013, pur sempre conosciuti dal pubblico che è ormai trascinato dalla band tra poghi, cori e esultanza. La cavalcata, non priva di qualche piccolo inconveniente tecnico, prosegue spedita fino “A cosa ci serve”, dove i Fask e il pubblico danno il loro “peggio”: tirare fuori tutto il male per rinascere, purificati dalla musica, una sauna da pogo e la voglia di correre al compare il cd della band che regala boccate d’ossigeno di fine estate.
Francesca Ceccarelli