Con “Prove per un incendio” il nostro Luca De Santis sfoggia una canzone d’autore assai berlinese in tutto e per tutto. E non a caso nei suoi video abbiamo luci soffuse e arie di club di grandi metropoli come impianti di cemento non meglio specificati. Non a caso quindi è l’urbanizzazione soffocante in qualche modo a rendersi sfacciata o rivelarsi tra le pieghe di questo sound sottile e snello, dal vago gusto retrò, che in fondo coniuga a se leggerezza e fluidità lirica con un suono robotico in tutto e per tutto. Con lo pseudonimo di SUVARI, il nostro pubblica un disco forse ancora magro di soluzioni vincenti che si lasciano ricordare, ma in altra misura “Prove per un incendio” conosce bene la strada del fascino puntando molto su melodie pop come quelle di “Formiche”, ultimo singolo estratto. Un disco della rinascita come dicono in molti.
Elettronica e canzone d’autore. Il mondo classico incontra nuove forme di dialogo.
Esatto. In questo progetto ho cercato di scrivere canzoni melodiche e più classiche nella forma compositiva con il supporto di suoni elettronici, concentrandomi sulla base ritmica data dalla batteria elettronica e le atmosfere di sintetizzatori.
Suvari che significato ha?
Suvari nasce da un gioco fatto con il dizionario del cinema. La scelta di un nome che rappresentasse al meglio questo progetto si stava facendo troppo complessa, mi fermavo su parole ricche di significato o frasi evocative, e alla fine ho deciso di lasciarmi trasportare dalla casualità. Ho aperto il dizionario del cinema ed è uscito Suvari. Ripensandoci nei giorni successivi mi intrigava e quindi ho deciso che sarebbe stato il nome perfetto per un progetto solista.
Dietro ad un nome casuale c’è però un progetto che rappresenta una rinascita.
Perché non il tuo nome… perchè non Tv Glue?
Mi piace vedere un progetto musicale anche come uno sdoppiamento di personalità. E’ un modo per mettersi un vestito nuovo, una maschera, crearsi una nuova identità. Inoltre mi piace guardare a Suvari non sono solo come il momento in cui sono da solo a scrivere canzoni ma anche ad un insieme di persone che ruotano intorno al progetto, persone che suonano dal vivo queste canzoni insieme a me e che vivono in maniera attiva questa musica.
Tv Glue invece appartiene ad un passato diverso. Avevo bisogno di dare una nuova identità a questo percorso musicale.
Pensando all’elettronica si ha in mente subito una infinita schiera di possibilità. Questo secondo te è un pro o un contro?
Per la mia esperienza è stato un fattore più che positivo. La possibilità di affidarsi ad un computer e ad uno spettro enorme di suoni elettronici mi ha dato l’opportunità di creare queste canzoni e questo sound. In passato ho suonato la chitarra e il basso, adesso grazie ad un computer sono diventato una band intera. Ho passato molto tempo a cercare il giusto equilibrio da dare alle sonorità elettroniche in canzoni che alla fine hanno delle melodie pop e in “prove per un incendio” c’è tutto questo.
Eppure per te la melodia è importante. In genere nella nuova canzone d’autore di stampo digitale si sente una melodia un po’ debole… quasi fosse questo un elemento per allontanarsi dal mero pop. Ed invece…?
Ho dato tanta priorità all’aspetto melodico, volevo dei ritornelli forti da poter cantare a più voci, che fossero anche coinvolgenti dal vivo e magari fischiettabili dopo averli sentiti. Inoltre avevo voglia di alleggerire le tematiche e le parole con un po’ di melodia, diciamo che ho cercato di scrivere canzoni tristi con sonorità allegre.