Stefano Mazzei, la mente dietro al progetto YATO, si definisce un cautore Electro Vocal; per quanto ormai sia inutile districarsi nella giungla di generi e sottogeneri musicali, una simile definizione non può passare inosservata. Il disco, Fuck Simile è il primo lavoro in Italiano del musicista Fiorentino: già questa è una sfida non indifferente per qualsiasi musicista che guardi a sonorità straniere. Quella del progetto YATO non sarà la rivelazione del secolo, ma presenta degli spunti interessanti e molto particolari.
Reduce dal precedente progetto Sea Sound Radio, Mazzei vuole proporre un modo alternativo di fare musica, che prenda quel che c’è di buono da fonti recenti e passate. La vitalità e lo sperimentalismo delle nuove leve della musica elettronica e quelle formule immortali dei maestri della musica.
Fuck Simile è tecnicamente molto particolare e intrigante. Sebbene faccia fatica a carburare nei primi minuti, a differenza di molti album che hanno il punto forte in partenza e scemano l’entusiasmo sul finale, Fuck Simile ha bisogno di tempo per svilupparsi e per esprimere tutto il suo potenziale. Non solo brani come Angoli di, Ormonauti o In-Nocuo, ma soprattutto in Solo Piano Solo e Viziù viene dimostrata una spiccata capacità compositiva. Anche l’atmosfera più cupa e New Wave dell’inizio sfuma lentamente concedendo più spazio all’elemento dance, comunque sempre presente.
Purtroppo l’elemento più carente risultano essere i testi. Poco incisivi e così amalgamati con la musica da non riuscire a emergere. Forse anche l’uso di vocal loop o di effetti vari rende l’elemento “cantautoriale” troppo artificioso: anche se in brani come Angoli di o Mondo Corrotto gli effetti sono ben imbrigliati, si sente comunque una bassa incisività di questi. Sarà forse quelle tematiche e quello stile di scrittura della “X generation” che dagli ’90 in poi propone sempre lo stesso schema, al quale ci si è abituati e che si ritiene ancora un’ottima soluzione invece di provare a sperimentare qualcosa di nuovo.
Non per questo il lavoro non è riuscito, anzi! L’album ha un potenziale enorme, soprattutto live, e Mazzei ha tutte le carte in regola per poter portare sulla strada giusta il progetto YATO. Per questa volta, almeno, ha portato una ventata di aria fresca sulla scena.
Davide Cuccurugnani