Palma de Majorca. Tre parole capaci di evocare tantissimo.
Nell’immaginario comune, Palma de Mallorca è quel luogo di vacanza, in cui le sensazioni predominanti sono libertà e spensieratezza. Ma non solo: Palma de Majorca è anche il nome di un misterioso quanto interessante progetto nato nel 2020 a Milano dall’idea di un anonimo artista, “dalle ceneri di Emperor Pancreas, progetto che non ha mai visto la luce”. Negli ultimi mesi ha pubblicato i singoli “Apnea” e “Marziale Ducos”.
– di Martina Rossato –
Il 16 settembre è uscito “Apnea”, che niente ha a che vedere con quelle spiagge in cui passare momenti di frivolezza, lontani da ogni preoccupazione della vita, a Palma de Mallorca. “Apnea” è un brano riflessivo, triste, che non lascia via di scampo. Palma de Majorca conferma la sua personalità rispetto ai suoi lavori precedenti, altrettanto malinconici e nebulosi, e al successivo “Marziale Ducos”.
Le atmosfere sono distorte e mettono l’ascoltatore in uno stato di angoscia e inquietudine fin da subito. I suoni registrati che si sentono nei primissimi secondi lasciano poi ampio respiro a una chitarra, che entra solitaria portando con sé un profondissimo senso di tristezza e rassegnazione. Quello che succede dopo toglie il respiro, è soffocante.
«Trattengo il respiro per non cadere giù
per restare a galla ancora un po’»
Gli effetti scelti da Palma de Majorca per questo pezzo non fanno altro che amplificare quella sensazione di claustrofobia, che, come sabbie mobili, ci trascina verso il basso. È inevitabile pensare a quante volte ci siamo sentiti così: trascinati verso la sofferenza e incapaci di reagire.
Verso la fine è però il canto dei gabbiani a darci l’illusione di aver raggiunto uno stato di semi libertà. Chissà cosa dice quel messaggio lasciato in segreteria telefonica?
A ognuno di noi il compito di riempire quel vuoto.
“Marziale Ducos” è (per ora) l’ultimo capitolo del progetto. Uscito da poco, il brano non ci stupisce: ormai conosciamo Palma de Majorca e lo shoegaze a cui ci ha abituati si riconferma anche in questo pezzo. Il singolo è stato prodotto da Wires Records e pubblicato in distribuzione Artist First.
Forse ancora più disturbante del precedente, questa canzone arriva come una doccia fredda, la realizzazione istantanea che qualcosa deve cambiare. Anche in questo brano, Palma de Majorca è stato accompagnato nella fase artistica da Davide Chiari, il suo ormai fidato produttore.
In questo pezzo la sensazione è nuovamente quella di essere in apnea, di non riuscire a respirare, tenuti fermi sott’acqua dalle note distorte che accompagnano un testo breve e tormentato. A metà del pezzo si fa spazio la registrazione di un respiro soffocato, che poi sfocia in uno strumentale un po’ più disteso. Palma de Majorca continua a giocare con l’antitesi tra le sensazioni evocate dal suo nome d’arte e le emozioni che i suoi brani ci portano a provare.
«Non cambierò mai i miei vizi
Tasterò cosa ci ha divisi
Rimarrò muta nel silenzio
Per capire chi sono io»
I suoi pezzi sono coerenti ma la sua personalità potrebbe essere imprevedibile. Non mi stupirebbe sentire da lui un cambiamento totale nelle prossime canzoni. Staremo a vedere.