Un ritorno in scena che molti amanti e fedelissimi di un certo flow riconosceranno. Ci spostiamo nell’underground milanese, ripeschiamo da quella scena rap & r’n’b un certo modo di pensare anche al suono, agli effetti sempre molto didascalici e figli di una storia immortale. Cris Tyler torna in scena con un disco che diviene bandiera e manifesto di se. Parliamo di “Numero 10” e come sempre indaghiamo da vicino…
Titolo presuntuoso ma anche ricco di energia: sei un vincente o un rivoluzionario?
Mi sento più un rivoluzionario. Se sono un vincente o meno, lo devono dire gli altri. Il titolo “gioca” con il mondo del calcio, nominando il giocatore di più qualità di ogni squadra, anche perché non avrebbe sento autoproclamarsi “il numero 1”.
E tutto questo nel tuo modo di vere cosa significa? Sei uno che morde la vita o che la guarda passare?
Ci sono stati momenti in cui ho guardato lasciarla passare, ma da 2 anni a questa parte mi sono ripromesso di addentare la vita fino all’ultimo morso.
Il tuo rap riprende anche grandi classici… quanto deve alla scuola del passato?
Tanto se non tantissimo. La mia impronta di rapper prende ispirazione dalla scena italiana e americana dal 2005 in poi. Chiaro che più il tempo passa, più la musica si evolve, e più bisogna andare a spasso coi tempi e poi mi piace molto sperimentare.
E poi quel gusto metropolitano, di provincia… anche il video ufficiale… le radici sono anche li vero?
Certo, sono cresciuto e tutt’ora vivo in periferia, a Cesano Boscone e quello che ho vissuto negli anni passati ha definito il mio stile ed il mio modo di affacciarmi alla musica.
Dal vivo invece? Come e dove possiamo trovarti?
Sto organizzando delle serate dove esibirmi. Ogni notizia riguardo alla musica la trovate in ogni social network cercando “Cris Tyler”.