Leggero, dannazione blues nei contorni di voce, la sofferenza e poi la rinascita. “L’imbarazzo” è il nuovo singolo di Luca Soul Signorini, un brano decisamente intenso di vita e di consapevolezza. Scorre leggero in questa timbrica viscosa, scorre e riflette cercando oltre la superficie una risposta alle cose di ogni giorno. Eclettico Luca Soul Signorini, non ci saremmo attesi un dipinto così denso di contemplazione.
Una produzione che ha molto di America o sbaglio?
“L’imbarazzo” è il mio ritorno ad una scrittura semplice, essenziale, mossa da una grande visceralità. È Stata conseguenza naturale cadere tra le Braccia Della musica di oltreoceano, quella con cui ho iniziato, utilizzando chitarre con suoni di Nashville e un piano “davanti a tutto”, tipico di molti brani folk made U.S.A. questo tempo slow e la mia voce credo rimandi ad un mondo che per noi qui in Italia si rifà a Zucchero ma che penso di poter sdoganare da esso per il testo e il gusto minimal della produzione, l’esatto suo opposto.
Sottobraccio ha senso parlare di blues? La dannazione dell’anima nella tua voce in qualche modo mi ci fa pensare…
Credo che, se ha senso parlare di blues nei miei brani è proprio per questo. Ho grande rispetto di questo genere, di Questa attitudine, di Questa forma che è religione……La modalità e il tono con cui scrivo e imposto I brani è sempre caratterizzato da Questa venatura. Non posso però evitare la grossa tradizione e cultura cantautorale del bel paese che in fondo mi governa. La voce è così, più passa la vita, gli anni, il tempo…più diventa grave, impastata, disperata, vissuta e.…piena di crepe.
Chi sta diventando Luca Soul Signorini con questo brano? Che momento della tua carriera è?
Sta diventando consapevole dei propri limiti, un disilluso che sogna, una contraddizione…come ogni uomo che supera l’età in cui ci si crede infiniti e rielabora l’intero percorso di vita accettando. L’accettazione di ciò Che poteva essere e non sarà…Nel brano dico “Nemmeno il futuro è più quello di una volta “penso spieghi in maniera incisiva e solenne, senza orpelli, la struggente e lucida malinconia che mi abbraccia e mi tiene al caldo, non mi stritola. Credo di essere libero e di aver cominciato a ballare insieme ai propri demoni senza averne paura. Questa Cosa mi consente artisticamente di guardare da nuove angolazioni in modo più Chiaro, diretto e profondo.
La fragilità qualcuno dice che sia un manifesto esplicito della forza. Cosa ne pensi? Per te cos’è davvero l’imbarazzo?
L’imbarazzo come la paura, la timidezza, il timore sono un richiamo alla spontaneità, alla purezza…l’oggi è alienato, oggi non vi è educazione sentimentale, si rimuovono queste caratteristiche insite nell’uomo schiacciandole, seppellendole a favore di modelli finti, manifesti vuoti, belli, forti, impavidi e spregiudicati. Pagherei per tornare all’innocenza e in tal senso, l’imbarazzo di “guardare una lei dentro gli occhi” mi catapulta ad un’età di scoperta e gioventù che sarebbe bello poter rivivere almeno in questi aspetti sempre, ogni volta come un primo giorno.