di Francesco Bommartini
Oltre 300 paganti hanno partecipato domenica 6 maggio sera alla presentazione del nuovo album degli Alban Fùam, nella Tenuta Coffele di Castelcerino, sopra Soave.
Gli accorsi sono stati accolti dai vini e dal cibo proposto dalla tenuta, da una splendida visuale sull’est veronese e dal cd fisico, in digipack, di “Galway Girl”, ultimo parto del gruppo irish veronese.
Max Titi, discografico del gruppo con la Maxy Sound di Bussolengo, ha introdotto il concerto dicendo:
“I ragazzi sono la prova vivente di come sia possibile ottenere grandi risultati anche senza il supporto costante dei media. Sono entrati nella classifica Itunes oltre 70 volte, ottenendo recentemente il primo posto in quella norvegese”.
In effetti la calata degli Alban Fùam è impressionante, ed è cominciata davvero con il precedente album “Whiskey and Beer”, che ha permesso loro di superare i 500 mila ascolti su Spotify, aggiudicarsi il celebre festival di Montelago ed essere inseriti nell’archivio nazionale della musica irish in Irlanda. Domenica 6 maggio hanno dimostrato, introdotti anche dalla voce dei membri dell’ecovillaggio Cascina Albaterra, che i cambi di formazione avvenuti non hanno scalfito la loro capacità di riproporre con fedeltà le atmosfere irlandesi.
Così mentre Cecilia Zanchetta (fiddle/violino, cori), Alessandro Romagnoli (percussioni/bodhram), Davide Florio (chitarra) si sono prodotti nella solita prova decisa e vivace, come genere impone, Alessandro Antonello alla voce e Lorenzo Lucchese (mandolino, basso, cori) hanno precisato con una prova altrettanto buona che non sono di passaggio.
I colori del tramonto dietro i musicisti, il panorama e l’atmosfera creatasi – con tutte le sedie disponibili occupate davanti al palco naturale della Tenuta Coffele e decine di persone di tutte le età sedute sull’erba – hanno fatto il resto. Spingendo, durante i bis richiesti a gran voce, una cinquantina di presenti a lanciarsi in balli scatenati dinanzi alla band. Che, va sottolineato, ad 8 euro ad ingresso sono anche riusciti a veicolare 300 cd in una sola serata. Numeri che oggi possono portare un artista nella classifica Fimi, tanto per capirsi. Ma che non si tratti di un exploit lo testimoniano anche i numeri registrati continuamente su Spotify e su Itunes (circa 1000 gli album digitali venduti annualmente).
Risultati figli di un lavoro costante a tutti i livelli: dalla gestione oculata di promozione e social network alla capacità, non scontata, di creare e reinterpretare l’Irlanda musicale in un ottica fedele e non maccheronica.