– di Michela Moramarco –
I Coma_Cose esordiscono sul palco dell’Ariston e portano un brano più pop dei brani a cui eravamo abituati. Ma fin qui potevamo quasi prevederlo.
Il duo, composto da Fausto Lama, pseudonimo di Fausto Zanardelli e da Francesca Mesiano, in arte California, per la prima volta nel contesto sanremese, presentano il brano “Fiamme negli occhi”. È stato scritto a quattro mani dai due artisti, che sono una coppia anche nella vita.
Le sonorità sono sicuramente più aderenti allo standard sanremese di un brano radiofonico. Si può dire che la linea melodica assecondi le leggi dell’orecchiabilità a determinare così un brano piacevole anche al primo ascolto. Si può notare una crescita artistica del duo, un’evoluzione: siamo arrivati alle fiamme negli occhi e, se consideriamo che siamo partiti da “se la pioggia fosse transitiva, io ti temporalo”, non è andata poi così male.
Forse si è persa l’originalità? O è meglio non cercare di essere originali a tutti costi? Certo è che i Coma_Cose la sindrome da Peter Pan (di stelle) l’hanno vista in faccia. E così, con quelle “Fiamme negli occhi” propongono un brano che incuriosisce soprattutto chi, alla presentazione di Amadeus, ha esclamato: “Coma chi?!”
In ogni caso, il brano, come è evidente, rinuncia ai voli pindarici e ai giochi di parole tipici dello stile del duo, per raccontare, semplicemente o forse no, una storia d’amore.
Storia dal carattere autobiografico, ma verosimile fino alla “condivisibilità”.
Dal testo emergono immagini forse un po’ smielate: “Resta qui ancora un minuto / Se l’inverno è soltanto un’estate / Che non ti ha conosciuto”.
E se si trattasse solo di un malanno stagionale? Ai post Instagram l’ardua sentenza. Resta un dato di fatto che i Coma_Cose, con il loro brano, abbiano voluto rendere straordinaria una storia normale, normale una storia straordinaria.
Per quanto riguarda la prima esibizione, è stata una performance piena di tenerezza. Sembra quasi una graphic novel d’amore: i Coma_Cose con il loro brano non hanno niente da invidiare a personaggi fumettistici non ancora inventati.
Infine, univoco e inequivocabile, il verso “Se mi guardi mi bruci” posto verso la conclusione del brano, sugella e racchiude l’intero concept del brano. Fa pensare allora all’antica fiamma d’amore, calata in uno sguardo, che forse è raro trovare.