“EMERSUONI FESTIVAL – RUMORI IN SUPERFICIE” . 29-30 Giugno 2013
Sabato 29 : CERNIT – MORGAN (CON LA I) -RUMOREPSICHE – RUBIK FREAK
domenica 30: INESATTO – RUNA RAIDO – GRANADA CIRCUS – LUMINAL
Garbatella, Roma
Garbatella è un incanto quando d’estate si bagna di luce pomeridiana, e l’aria odora del colore tenue dell’arancio. Il quartiere, specialmente d’estate, è poesia. E tra le case di mattoni rossi, tanto elogiate da Moretti in “Caro diario”, passandoci in un fine settimana di fine giugno, si può vedere perfino un palco. Il palco di “Emersuoni”. L’interazione fra Cycle&Recycle, progetto dal forte contenuto ambientale che si basa sull’importanza del riciclaggio e sul ciclismo urbano e la musica è il punto di origine di “Emersuoni”; organizzato in collaborazione con La Villetta, spazio che da oltre sessant’anni è uno dei pilastri della vita sociopolitica della Garbatella.
Garbatella, è vero, sembra un piccolo paese a sé. E se questo è vero, è vero anche che l'”Emersuoni festival” ha il carattere di una piccola fiera, con le sue bancarelle di vestiti, le fotografie in bianco e nero in esposizione, le torte fatte a mano in vendita e che vede inoltre la presenza della liuteria moderna “Voodoo Guitars” e del laboratorio di progettazione e costruzione d’effetti per chitarra “Effettidiclara”.
Bello vedere persone di tutte le età: oltre i tanti ragazzi anche i bambini che corrono tra le sedie in plastica e le persone anziane curiose di quel grande palco. Perché poi, in fondo, oltre la poesia c’è la musica.
Quattro band per una lunga serata che inizia presto, dalle 19, con i Cernit: non tutto va nella direzione giusta e forse necessitano di esperienza sui palchi per prenderci confidenza, ma le carte in tavola ci sono; è specialmente l’ultimo brano a dominare la scena: una bella cavalcata rock che, in latino, narra la triste storia di Giacinto e Apollo, resa con una buona performance quasi teatrale. I ragazzi sono giovani ma hanno la grinta e il carattere giusto per far tremare quel palco.
È Morgan (con la i) a rassenerare gli spiriti con ballate acustiche e evocatrici, proprio mentre il sole inizia a nascondersi timido dietro le mura dei palazzi intorno. Una performance più intima e acustica rispetto la precedente, che spezza la tensione e s’inserisce tra le ombre del tramonto. Un cantautorato che non può non riportarci a qualche grande nome del passato, ma che non corre il rischio di oscurare la grande capacità di scrittura di Morgan (con la i).
Quando l’ombra cade su quel palco viene il turno di Rumorepsiche, trio elettronico, fra sequenze e bassi elettrici. Un ponte ideale tra il pop rock elettronico italiano, Subsonica, e inglese, Radiohead, con una performance giocata tra le sfumature del canto dei due frontman. Concerto probabilmente troppo lungo però, la cui durata appunto ha fatto perdere d’efficacia all’atmosfera dei primi brani.
Infine, li raggiungono sul palco i Rubik Freak per una jam elettro rock molto suggestiva, con (credo) almeno otto musicisti a dividersi la scena.
Quando il palco si svuota, dal pubblico emerge una voce: è un ragazzo col megafono che lentamente s’avvicina al palco. Lo show dei Rubik Freak è già iniziato, ancor prima di suonare. Sui muri viene proiettato un film in bianco e nero, primi del ‘900, la cornice ideale per la dinamica esibizione della band, che propone un rock perlopiù strumentale, inframmezzato da recital piuttosto suggestivi. Unica pecca: anche questa esibizione deve capire quanto spazio lasciare al pubblico per assimilare la proposta. In altre parole: è durato troppo per non far perdere la concentrazione agli astanti.
Per il primo giorno di festival, c’è da esserne contenti.
Per il secondo giorno, stesso posto, stessa ora. Sul palco si esibiscono ancora altri quattro gruppi: ad aprire di nuovo le danze sono gli Inesatto, trio formato da chitarra, basso e batteria che eseguono brani tratti da Nistagmo, il loro album uscito nel dicembre del 2012, dove la musica, carica di effetti e contaminazioni si sposa con testi assenti o fortemente minimali.
A seguire è il turno dei Runa Raido, gruppo che vanta numerosi premi fra cui nel 2009 il Premio della Critica al concorso MArteLive. Portano sul palco il loro rock, duro, pulito e mai banale, grazie anche ai loro testi forti, evocativi e reali, tratti dai loro due album Per ritrovare la quiete (2011) e Il Primo grande caldo, uscito nel maggio del 2013 (dove tra l’altro è contenuta una cover de La domenica delle salme di Fabrizio De André). È il turno, a seguire, dei Granada Circus, perfetto esempio di come un gruppo di persone dai gusti differenti riesca a produrre dell’ottima musica, sintetizzabile solo in parte attraverso il loro omonimo album uscito nel 2012. Live sperimentale e coinvolgente, oltre che vario: si alternano due voci, con brani in inglese frapposti ad altri in italiano. Aneddoto curioso: il bassista della band durante un brano ha iniziato a urlare senza microfono, versi senza senso, quasi come fosse posseduto, piegandosi in due. Sicuramente particolare, come performance.
Chiudono questa prima edizione di “Emersuoni” i Luminal, con il loro rinnovato sound sospinto solo da basso e batteria in un riasciutto formato in trio. Basso che però decide di non volerne sapere di funzionare. Ma la disperazione dura poco, grazie al gentile prestito dell’ottimo basso della liuteria Voodoo guitars (tra l’altro fra i promotori del festival) ad opera di Dario e Matteo. Può così cominciare l’esibizione potente ed urlata per quanto concesso dalle norme di quartiere; un live eccentrico e stravagante tanto nei brani portati quanto nel look degli artisti: come detto, la svolta stilistica s’è caratterizzata nella riproposizione dei brani tratti dal loro ultimo album Amatoriale Italia, con prestazioni superlative quali Lele Mora e Grande madre Russia. Testi spiazzanti, forti e quasi brutali affiancati ad un suono distorto e ipnotico.
La musica, però, deve sempre finire prima o poi. Rimane l’impronta lasciata dal festival. Un festival fresco e moderno, sia nei gruppi che hanno suonato, sia per la realizzazione, dal sapore di un evento realizzato a più mani, capace di superare la mera esibizione sul palco dei gruppi, ma di avere una idea forte alle spalle e una realizzazione professionale, seppur migliorabile: il carattere “popolare” del festival e di Garbatella si incastrano alla perfezione, ma il rischio di non distinguerlo, visto dal di fuori, da una qualsiasi altra fiera paesana c’è. Che sia o meno una cosa da criticare, poi, spetta a voi.
L’estate romana s’è rivelata ricca quanto mai negli ultimi anni di eventi degni di nota, capaci di rivelare quanto la città sia viva e ricettiva nei confronti dell’ottima musica. “Emersuoni” è stato uno dei primi protagonisti di questa estate. Possa diventare una costante negli anni, perché se lo merita tutto. E ce lo meritiamo anche noi.
Riccardo De Stefano
Matteo Rotondi
Mauro Velluti