– di Martina Antinoro –
La quiete prima della tempesta o la tempesta prima della quiete? Questa è la domanda che bisogna porsi quando si ascolta il nuovo album di Gemello “La Quiete”. Perché se è vero che i modi di dire ci indicano la strada da seguire nei momenti di difficoltà, l’arte ha sempre avuto la possibilità di ribaltare ogni elemento della nostra vita, anche una frase fatta come questa. E di ciò dobbiamo tenere conto soprattutto perché Gemello, oltre ad essere un cantante, è anche un artista.
Il panorama discografico odierno ci mette davanti ogni giorno album pieni di elementi da analizzare, da sbrogliare e da rielaborare: dietro ad un disco ci sono storie da raccontare, un’infinità di temi da trattare ed artisti che non parlano d’amore, ma parlano d’amore. Perché su dieci album, di sicuro nove alla fine parlano di questo sentimento universale, ma rivendicando il loro modo innovativo di farlo. Non è una critica, non è un puntare il dito, è solamente un prendere coscienza dell’immenso teatro che viene costruito intorno ad un brano che alla fine parla di qualcosa che riguarda tutti, e forse quindi nessuno, per stare in linea con Pirandello.
Eppure ci sono ancora artisti che vogliono semplicemente raccontarsi, parlando anche d’amore, ma se riesci ad andare oltre, puoi cogliere, sullo sfondo, un’infinità di sfaccettature che li riguardano. Sono gli artisti in grado di mettersi a nudo, di raccontarsi in modo crudo e senza fronzoli, quelli a cui credi quando dicono che hanno iniziato a fare musica perché avevano la necessità di esprimersi.
È proprio a partire da questa riflessione che penso che “semplicità” sia la parola chiave da usare per raccontare il nuovo album di Gemello.
“La Quiete” si propone come un percorso di rinascita: superando le due tracce che hanno lanciato l’album “Un pezzo di universo” e “Flashback”, troviamo il brano “Risalirai” con Carl Brave. Questa collaborazione apre la strada verso questo nuovo inizio “Anche se sembra che hai toccato il fondo, Chiudi gli occhi con me, risalirai”, che si concluderà poi con l’ultima traccia, “E adesso”, brano in cui l’artista ci invita a volare via ed a seguire la scia. In questo cammino di rinascita, come accade ad ogni essere umano che si trova nella medesima situazione, Gemello non è solo: al suo fianco ci sono numerosi artisti come Coez, Gemitaiz, Carl Brave, Altarboy, Ketama126, Victor Kwality, Mostro, Kinder Garden, Il Complemento Oggetto, Esseho e Holden. D’altronde, ogni lavoro di squadra tira fuori il meglio da ognuno di noi e quando fare musica diventa la tua vita, gli altri artisti diventano membri della tua famiglia. Questa rete di solidarietà può essere anche un incentivo a superare i propri limiti e ad affrontare nuove sfide, come è successo a Gemello che ha deciso di cimentarsi nei ritornelli cantati, dimostrando che, anche dopo anni di carriera, si può sempre provare a fare qualcosa di nuovo.
Ogni traccia ha uno sfondo ben preciso: Roma. Ascoltando bene i testi di Gemello, si può cogliere la fedeltà nei confronti della propria città, la necessità di non cercare la quiete altrove, ma a casa propria, lasciando trasparire quella serenità che si raggiunge col tempo. Tendenzialmente l’artista canta una Roma con la pioggia: la città eterna diventa una compagna nelle riflessioni di tutti i giorni, nella crescita, nella creazione di consapevolezze e nel percorso di rinascita in cui ci si trova. Roma, non è solo lo sfondo, è anche parte della famiglia.
Oltre alla famiglia e alla città natale, l’amore è l’ultimo elemento chiave di questo album. La semplicità del linguaggio usato da Gemello spinge ognuno di noi a poter capire ciò che sta dicendo e ad immedesimarsi facilmente in ciò che ascolta. L’amore in “La Quiete” si trova in diverse tracce, ma sicuramente quella che più colpisce è “Come se niente fosse”: la traccia parla di un amore quotidiano, semplice per l’appunto. Viene descritto questo rapporto fatto di piccole cose, ma che riesce allo stesso tempo a mettere in luce le proprie debolezze e i propri punti di forza. In più, in questa traccia si riesce a cogliere anche lo sfondo piovoso romano, di fatti Gemello canta “Ti prego baby stand by me, che fuori scendono duecento mila gocce su di me e forse una sei te”.
Tornando alla domanda iniziale, è difficile trovare una risposta. La quiete prima della tempesta o la tempesta prima della quiete? Sarà anche vero che, come possiamo trovare nel brano Strawberry, “Questi incendi non si spengono con la tempesta”, ma questo album presuppone un cammino di rinascita, un percorso che possa portare a raggiungere la quiete con l’ultima traccia “E adesso”. La quiete arriva alla fine, dopo tracce che sembrano raccontare una tempesta, nel modo più semplice e universale possibile. È facile pensare che forse Gemello ha trovato al sua quiete, nella sua amata Roma, in mezzo alla sua famiglia e con l’amore.