di Clara Giacalone
Si è svolta ieri (28 giugno) a Milano, nell’Aula Seminari dello IULM, la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2018 di Home Festival, alla presenza di Amedeo Lombardi, il fondatore di Home Festival, e Francesca Grimaldi, Direttore Relazioni Istituzionali ed Associative FIMI, che hanno introdotto la nuova edizione e risposto alle domande dei giornalisti presenti.
Primo intervento di Amedeo Lombardi.
Nona edizione dell’Home Festival, primo festival in Italia di livello internazionale che dai numeri esigui delle prime edizioni conta 88.000 presenze del 2016 e simili nel 2017.
La manifestazione nasce nel 2010 dall’esigenza e il desiderio di emulare e importare l’esperienza dei festival esteri e abituare il pubblico italiano, parecchio esigente, a partecipare in modo meno passivo e più immersivo.
Si tiene a Treviso, una città di 60000 abitanti che durante il festival ospita un’invasione pacifica e poco silenziosa di 80000 persone. Questo ha un forte impatto a livello economico e turistico in una città che durante tutto l’anno vive all’ombra della vicina Venezia.
Quest’anno il festival ospiterà circa 126 artisti su otto palchi con una line-up incredibile e parecchio eterogenea in termini sia di generi musicali che di notorietà degli artisti stessi. Gli artisti più famosi si esibiranno insieme ad artisti meno popolari che costituiranno una sorta di scommessa e di investimento. Così, anche il pubblico potrà conoscere nuovi artisti e interessarsi a generi musicali anche diametralmente opposti ai propri.
Mentre il Sonar, il Coachella e il Tomorrowland, per citarne alcuni, fanno una scelta musicale ben precisa, l’Home Festival somiglia più allo Sziget.
Anche quest’anno Aperol Spritz regala, nella giornata del 29 Agosto, una data zero a ingresso gratuito per festeggiare le origini e le radici dell’Home, omaggiate da nomi come Ermal Meta e Le Vibrazioni, ma anche da artisti locali come i Rumatera e il collettivo Susum Soundsystem w/ Michael Salmon + Gilo + Detroit Soul + Laesh + Crai.
Dal giorno dopo, la manifestazione sarà a pagamento: il biglietto giornaliero costa 30 euro, 90 euro l’abbonamento per quattro giorni, un prezzo esiguo per gli standard europei. Ci sono sette persone che lavorano tutto l’anno per organizzare il festival più sei consulenti e un budget di tre milioni e mezzo di euro. I grandi sponsor sono la garanzia di un approccio molto professionale. Durante l’anno, inoltre, vengono organizzate diverse attività e tour in tutta Italia, come il pop up store al Fuorisalone di Milano che introduce all’esperienza del festival.
Intervento di Francesca Grimaldi.
L’Home Festival è patrocinato da FIMI, sponsor istituzionale. Hanno ritenuto importante essere partner della manifestazione perché fondamentale l’ambito del live come promotore dell’intero ecosistema musicale, soprattutto per i giovani. Il target del festival sono i giovani tra i 18 e i 30 anni con una forte presenza femminile (circa il 51%). Il festival è un grande momento di aggregazione, una fotografia che ci dimostra quanto questi siano presenti e attenti alle novità e all’innovazione, in quanto conoscono e ascoltano la musica sui social network.
Conferma il presidente del FIMI, Enzo Mazza con un videomessaggio e ascoltiamo anche la testimonianza video di Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, che ci tiene a sostenere i meriti del festival in quanto si è evoluto molto, soprattutto in un momento in cui in Italia c’è una carenza di eventi se non prettamente estivi.
Secondo intervento di Amedeo Lombardi.
Si parla di accoglienza e camping. Il festival deve essere considerato come una piccola vacanza insieme alla musica ma con la sensazione di sentirsi a casa e a impatto zero. La manifestazione, che fino all’anno scorso terminava alle tre, quest’anno organizza degli after show fino alle otto del mattino e tiene impegnati i partecipanti h24.
L’area camping ha subito delle migliorie, sono stati introdotti nuovi food truck, distributori di acqua potabile gratuita e delle tende “lussuose” per chi non vuole rinunciare a ogni comfort. È stato introdotto anche il pagamento con token rimborsabili, alla fine della manifestazione, infatti, sarà possibile scambiare i gettoni non spesi. Migliorati i sistemi di sicurezza: da ricordare che l’Home è stato tra i primi festival a introdurre i metal detector all’entrata e che l’area di 95000 metri quadri è completamente videosorvegliata.
Al “Punto 7” una Call for artist permetterà a tre artisti di realizzare delle installazioni e sarà ancora presente il Red Bull studio, un vero e proprio studio di registrazione che vanta l’incontro e la collaborazione dell’anno scorso tra Samuel e Mannarino.
“E finché la casa non sarà finita ogni anno verrà sistemato un nuovo mattone”.
Tra le altre novità di quest’anno c’è stata l’inaugurazione di un temporary store nel cuore della città che funge da infopoint e offre ticket a prezzo agevolato per i residenti.
Per rendere l’esperienza del rientro meno traumatica per i viaggiatori, che negli scorsi anni hanno avuto difficoltà a trovare dei treni negli orari notturni, è stato proposto allo sponsor Jack Daniel’s, sostenitore della guida responsabile, di implementare il servizio ferroviario con dei treni speciali che coprono la fascia oraria dopo le tre. Grazie a questa sinergia, ci sarà un servizio aggiuntivo per Mestre con la volontà di avere meno disguidi possibili.
Per introdurre il momento delle domande da parte dei giornalisti presenti, Paola Gallo chiede ad Amedeo se da vero “dittatore artistico” sia stato lui a scegliere l’intera line-up. Amedeo risponde di no, che come l’arte emoziona a prescindere dalla sua bellezza, non esiste musica bella o brutta ma musica che fa emozionare, per cui la programmazione è stata decisa da tutte le “anime” dell’ufficio. Una sua considerazione è stata: “L’area comincia ad essere ristretta, la capienza è aumentata da 35000 a 38000 persone, certi tipi di concerti non possiamo ospitarli perché se un artista fa 40000 presenze ci tocca vederlo ed ascoltarlo male e da dentro le tende”.
Dalle domande che sono state poste si evince che il festival conta il 3% di presenze estere, equivalenti a circa 2600-2700 persone, geolocalizzate grazie all’acquisto dei biglietti e alle prenotazioni degli hotel.
Ci sono stati dei contatti con multinazionali estere e sono ipotizzabili dei legami in futuro anche se “non vogliamo perdere il mood dell’home, non toglieremo mai l’anima alla casa, vi aspettiamo tutti
a casa!”.