LIVE REPORT
BOXERIN CLUB + SADSIDE PROJECT
Circolo degli Artisti – Roma
Sabato, 23 febbraio 2013
A pochi metri dal Circolo degli Artisti, inizio a sentire delle note, ovattate, provenire dal locale. Un ragazzo mi passa accanto e urla “Noo! Hanno già iniziato” e s’affretta a correre dentro. Lo seguo e m’affretto anch’io.
Son dentro. C’è già tantissima gente. Davanti a me c’è un ragazzo col fedora, o borsalino, che balla a un ritmo che probabilmente sente solo lui. Sul palco ci sono dei ragazzi, avranno la mia età. Sono i Boxerin Club. So che in quel tempio della musica underground, qual è il Circolo, passano sempre grandi gruppi, quindi le aspettative son alte. Sentiamo un po’…
Bam!
Non è un concerto, è una festa, lo dicono pure dal palco: i Boxerin Club son giovani, son belli, son bravi e regalano uno spettacolo pazzesco. Quel groove etnico e quei suoni tra un Paul Simon e i Vampire weekend, eppure con qualcosa di personalissimo. Incastri vocali, una tromba che spunta fuori e quella voglia di ballare che non ti si toglie di dosso. Sembrano divertirsi come matti sul palco e la gente ricambia l’entusiasmo. Mi giro, provo a vedere quanta gente c’è e non riesco a vedere più l’uscita. Meglio così, con ‘sta musica e quest’atmosfera, chi se ne vuole andare?
Salutano e se ne vanno, sembrano passati due minuti.
Lasciano il palco all’evento clou della serata: i Sadside Project presentano il loro cd Winter whales war. Sul palco sale prima il duo e graffia i timpani con chitarra e batteria sparati a mille nella migliore tradizione White stripes. Un blues viscerale d’altri tempi, come mai forse s’è sentito suonare in Italia, dove i tempi ritmici collassano uno sull’altro in un infinito singhiozzo distorto. Poi d’un tratto il palco si riempe di persone, e di suoni. Organi elettrici vintage, atmosfere da bucanieri, cori alticci, percussioni di recupero e tanto altro. Un rinfresko elettriko dove c’è spazio per tutti, dai membri della band (Gianluca Danaro alla chitarra e voce e Domenico Migliaccio alla batteria, perfetti nella loro amalgama e performance), ma anche i ragazzi dei Boxerin club, più tanti altri ospiti, ultima ma non ultima, tutt’altro, Roberta Sammarelli che offre il suo basso, come nel disco, per l’ultima parte dello show.
Un vero show, ricco, colorato, suonato, ballato, allegro e vissuto, che non si poteva fare altrove se non nella splendida cornice del Circolo, sempre più Mecca della musica che conta a Roma.
A fine serata, rimane solo una convinzione: sentiremo parlare (sempre più) spesso di queste due band, nuove realtà musicali in emergenza. Mi ci gioco il fedora.
Riccardo De Stefano