– di Michela Moramarco –
È una polemica non da poco quella sollevata dal gesto “rivoluzionario” del rapper Salmo, il quale ha tenuto un concerto a Olbia come gesto di presunta solidarietà verso la Sardegna, colpita ultimamente da frequenti incendi. Nulla di clamoroso, se non fosse che l’artista ha lasciato radunare migliaia di persone senza mascherina, senza distanziamento e probabilmente senza piena consapevolezza delle vigenti norme riguardo il Coronavirus.
Ma ripercorriamo la questione.
Giugno 2021.
Arriva la seconda estate pandemica. E chiaramente il settore della musica e dello spettacolo è tutt’altro che esente dalla circostanza. Dopo una stagione invernale che ha visto i professionisti del settore rallentare se non perdere il proprio lavoro, quest’estate i tentativi di ripresa non sono mancati.
Così, con la dovuta ostinazione, i protagonisti della scena, ovvero musicisti, produttori, backliner, montatori di palchi, uffici stampa, agenzie di booking, giornalisti scelgono di riprendere le fila di un discorso rimasto in sospeso per fin troppo tempo.
Tornano finalmente a diffondersi così le notizie di numerosi Festival sparsi per la penisola che paiono permettere almeno temporaneamente di far tirare un sospiro di sollievo alla musica.
Si tratta ovviamente di concerti con un pubblico seduto, possibilmente distanziato e magari obbligato a tenere la mascherina.
Il pubblico si dimostra in un primo momento (quasi) disposto ad andare incontro alle opportunità di ripartenza, purché si riparta davvero.
Ma la domanda è un’altra: qual è lo stato di salute del settore musicale?
La risposta è alquanto complessa.
Luglio 2021
I concerti procedono, ma esclusivamente per gli artisti che sono supportati da una macchina di promozione avviata da tempo. Gli emergenti dovranno sgomitare un altro po’. Non senza intoppi, la musica dal vivo vuole riprendere la rincorsa.
6 agosto 2021
Etra in vigore l’obbligo di Green Pass per assistere a concerti e spettacoli.
Il provvedimento fa discutere, ma il pubblico non desiste e le sedie continuano a riempirsi di ascoltatori curiosi di assistere ad un tanto agognato live.
11 agosto
Il rapper Salmo annuncia, tramite i canali social, un live a sorpresa in Sardegna, senza annunciare però la location ufficiale.
13 agosto
È il momento del concerto a sorpresa del rapper Salmo. L’intento dichiarato è una raccolta fondi benefica, che non si è svolta in nessun modo. Il rapper sostiene di aver fatto una donazione privata. Ma il punto è un altro: il rapper sardo, con questo gesto sovversivo, ha infranto le regole necessarie a evitare la diffusione ulteriore del Coronavirus.
Le immagini diffuse sui social relative alla serata sembrano provenire da un passato remoto. Invece, quelle migliaia di persone accalcate senza tener in considerazione minimamente le norme vigenti, sono state la realtà di una serata di mezz’estate 2021.
Dinnanzi alle polemiche inevitabilmente sorte, Salmo risponde così:
Quanto sia effettivamente biasimevole questa risposta è a discrezione di ciascuno.
Che gli europei di calcio abbiano provocato assembramenti inverosimili in tutte le piazze italiane è un dato di fatto. Ma scendere a compromessi con un errore già commesso non sembra una scelta saggia.
Inutile dire poi quanto sia infondata, a mio parere, l’idea che un artista “vero” debba infrangere le regole.
Che Salmo voglia essere un artista maledetto?
In ogni caso, le risposte dei professionisti del settore non sono mancate.
Per citarne uno a caso, Fedez:
Non manca la reazione dell’artista salentina Alessandra Amoroso:
Chiaramente la domanda riguardo il ruolo delle forze dell’ordine sorge spontanea.
Ma ancora di più, ci si chiede, dal momento che si è trattato di una catastrofe annunciata, non si poteva fare nulla per evitarla?
E cosa dovrebbero pensare gli artisti che con spirito di sacrificio aspettano la ripresa di tutta la filiera musicale per proporre il loro lavoro?
Il gesto di Salmo è stato scorretto in primis nei confronti del settore sanitario che da due anni lotta incessantemente per combattere la pandemia. Non solo: è stato un gesto irrispettoso verso tutto il settore musicale e dello spettacolo, che cerca di ravvivarsi con tentativi di ripresa strenui, nel rispetto delle regole.
Poi, la musica, non era anche questione di buon senso?
Garantire una ripartenza è una questione che passa anche attraverso il rispetto delle regole e il rispetto della libertà, artistica e non, altrui.