Sempre più spesso la nuova produzione italiana affida il suo carattere ad un ritorno nostalgico che vira dentro stesure anni ’90. Una stagione che ha profondamente segnato il grande rock main stream delle radio e delle mode italiane. Parliamo qui di “Riflessi”, il vero esordio ufficiale dopo un Ep eponimo della formazione campana degli ZAUND, uscito per L’Airone Dischi: una canzone certamente affidata agli stilemi d’autore ricca di contorni e colori pop rock che spesso sono in bilico con un gusto psichedelico e visionario, cercando nel suono altre direzioni oltre quelle della semplice forma strofa-ritornello. E su tutto svetta il ritmo concitato e la voce tediosa di “Sonno lucido” e le sue aperture italiane, pop in maggiore.
“Negli anni ’90 ci siamo formati come ascoltatori e musicisti, divorando letteralmente i dischi di artisti e band provenienti da epoche quanto mai diverse tra loro: siamo grandi ascoltatori di musica, di stili e di epoche diverse. La formazione del power trio ci riconduce agli anni ’60, ma le ispirazioni musicali arrivano da album di ogni decade”.
Brani come “Ossidiana”, come la stessa title track strumentale, o anche le intro del singolo “Verdemare” o ancora “Crisalide”, sono stesure che cercano anche una effettistica “vintage” con dei flanger e un basso assai prominente che richiamano gli esperimenti d’autore degli anni ’70… e la direzione sembra quella americana, di quando la stagione folk si permeava delle prime soluzioni elettriche.
“Abbiamo sperimentato qualcosa, ci sono delle idee anche se non è semplice realizzarle in contesti spesso non adeguati per questo tipo di spettacolo. Vedremo strada facendo cosa riusciremo a costruire, ma vorremmo comunque che l’attenzione dello spettatore sia rivolta alla musica”.
E se capiamo poco il bisogno di inserire un timpano ad introdurre “Spider”, ci mettiamo comodi nel sognare tempi andati dentro il momento solistico con tanto di sonaglio “western” che spezza la geografia di questo disco. “Riflessi” è un disco di istantanee contemplate e approfondite, sembra un disco di scritture di pancia però poi ricondizionare e misurate con la dovuta matematica per arricchirne i bordi. La title track dicevamo: un sapore di rinascita o sicuramente un momento sospeso dentro questa lunga contemplazione:
“Senz’altro, ha un valore contingente, la ripresa dopo la pandemia, ed esistenziale: un punto di svolta, un momento da cui ripartire verso una direzione nuova, costruendo percorsi nuovi, come quello del nostro album appena pubblicato”.