– di Vincenzo Gentile –
Due date evento per i BUD SPENCER BLUES EXPLOSION – Cesare Petulicchio (batteria) e Adriano Viterbini (chitarra, voce) – il 12/09 a Milano per la Festa di Radio Popolare e il 14/09 a Bologna per l’evento “Tutto molto bello – IX Ed. Del Torneo di calcetto per Etichette Discografiche”, per festeggiare i 10 anni dall’uscita dell’omonimo album d’esordio.
Con Cesare cerco di capire come una coppia (artistica) riesce a vivere così a lungo.
“Abbiamo trovato naturalmente un equilibrio”.
Anche se seguite progetti paralleli separatamente?
“Forse proprio grazie a questo. Entrambi abbiamo la necessità di esprimerci musicalmente, anche in forme e modi diversi. Poi quando ci incontriamo nuovamente portiamo con noi anche quelle esperienze che nel frattempo ci hanno arricchito”.
Questa settimana due eventi celebrativi a Milano e Bologna. A Roma invece?
“Storicamente quando esce qualcosa di nuovo cominciamo sempre da Roma. Se l’anno prossimo avremo novità ci troverete sicuramente su un palco romano”.
L’incontro con La Tempesta Dischi. Fra musicisti (di livello) ci si intende di più?
“Il metodo di lavoro è globale, totale. Un confronto costante con musicisti di grande spessore aiuta. Chiaramente quando si parla di mestieri della musica ognuna ha la sua attitudine. Non necessariamente un musicista può fare il manager e un manager spesso non è un musicista. La Tempesta Dischi è una realtà completa, che rispetta la nostra identità e la valorizza”.
Difficilmente alcune emittenti radiofoniche sperimentano. Qual è il vostro rapporto con la radio?
“Ancora oggi la radio è un mezzo fondamentale per conoscere e diffondere contenuti, soprattutto musicali. Certamente non apparteniamo al mainstream, però molte grandi radio si sono affacciate a contenuti diversi e nuovi: penso a Rai Radio 1 e Rai Radio 2, Radio Deejay. Poi ci sono emittenti che da sempre scelgono la musica liberamente secondo la propria linea editoriale. Radio Popolare ad esempio. Riusciamo a trovare degli spazi sempre più interessanti per fare ascoltare la nostra musica”.
Hai detto “Se uscirà qualcosa di nuovo”. Possiamo sperare?
“Dopo dieci anni non vogliamo sicuramente fermarci qui”.