Da pochissimo uscito questo primo singolo d’esordio del trio abruzzese degli Aneurisma. Si intitola “Never Say”, inno pacifico alla resistenza contro le avversità della vita di ogni giorno, contro quel cadere quotidiano che è prova e destino allo stesso tempo. Liriche in inglese dalle metriche orecchiabili in una scrittura melodica che si adagia, forse anche troppo diranno i puristi del genere, dentro soluzioni pop della nostra abitudine. Ma il sangue del trio è di quel grunge che sposa i cliché internazionali e si addolcisce per farsi codificare da quanta più gente possibile. Di quei brani rock dallo spirito libero, in cui rabbia e romanticismo trovano una dolce connessione d’arte e di vita.
Dal Grunge al pop. La linea che unisce questi fronti pare non avere discontinuità. Ascoltando questo singolo ho come l’impressione che il ferro del grunge sia modellato su forme pop… non è così?
“Never Say” è sicuramente una delle nostre composizioni più orecchiabili. Il processo creativo di questo brano è avvenuto in maniera del tutto naturale, spontanea, senza andare alla ricerca di particolari o precise definizioni musicali, ma lasciando libertà alle nostre idee, alle nostre sensazioni, guidate dal nostro background musicale.
Elettronica: oggi impera ovunque. Voi che rapporto avete con questo nuovo linguaggio?
Siamo sempre alla ricerca di nuove sonorità, qualcosa di particolare anche apparentemente lontano da ciò che siamo abituati a suonare e ad ascoltare. Chissà, magari in un futuro non troppo lontano, potremo anche noi osare… È innegabile che l’elettronica sia al centro del linguaggio attuale e cerchiamo, a nostro modo, di assorbire le cose positive che ne derivano e di trarne ispirazione.
Un disco in arrivo per il vostro debutto. Oggi per voi cosa significa fare un disco e quale filosofia volete cullare dietro questo lavoro?
Prove, sacrifici, tempo, denaro, passione, sudore, anima, determinazione e costanza sono solo alcune delle cose imprescindibili che sono servite per concretizzare la nostra musica. Credere nel proprio progetto e nelle proprie idee, senza lasciarsi mai abbattere dagli ostacoli, porsi degli obiettivi cercando di emozionarsi ed emozionare chi ascolta.
Per noi fare un disco significa metterci il cuore!
L’America è un posto che custodisce la grande parte della vostra ispirazione non è così? Mi verrebbe da citare i Foo Fighters… oppure?
La lista dei gruppi sarebbe troppo lunga… sicuramente il Seattle Sound, e più in generale il rock degli anni ’90, hanno influito profondamente sulla nostra musica e non solo. Inoltre, attraverso le proprie differenti esperienze personali, ognuno di noi ha contribuito in modo fondamentale allo sviluppo dell’identità artistica della band.
A chiudere: la location del video non penso sia casuale, sia per il genere che per il testo del brano… sbaglio?
No, non sbagli assolutamente. Volevamo qualcosa di “sporco” e vissuto, che rispecchiasse l’essenza del brano: un urlo alla distruzione e, allo stesso tempo, alla rinascita.