Due anni di concerti per un artista che sta dimostrando grandissimo spessore e visioni di forme altre da dare al suono e alla musica… e lo fa attraverso la sua musica ma anche come produttore di altri progetti. La firma di Carmelo Pipitone sicuramente si fa riconoscere. “Solo dal vivo” è un disco che raccoglie 8 canzoni eseguite live in altrettanto location sparse per l’Italia. Canzoni tratte da “Segreto Pubblico” o da “Cornucopia”, esecuzioni che ovviamente si arricchiscono di estemporanee soluzioni, adattamenti e improvvisazioni.
Un lungo tour che ha attraversato gli ultimi scorci di una pandemia. Che artista ne è venuto fuori alla fine?
Prima di partire da solo pensavo che non ce l’avrei fatta, che in qualche modo avrei potuto decidere di mollare,ma alla fine mi sono stranamente stupito di me stesso. Ci sono stati tanti momenti sconfortanti ma ho sempre cercato di trarne il meglio. Con la pandemia è successa la stessa cosa e il risultato è il prossimo disco.
Sei tornato a casa diverso da come sei partito immagino… alla fin della fiera, qual è stata la prima grande differenza personale?
Non posso dire di essere migliorato, sicuramente qualcosa di negativo se n’è andato via per sempre ma come il nostro corpo è bravo a rigenerare un cancro apparentemente debellato, la stessa cosa succede alla nostra mente. Penso che la mia mente per adesso soa pulita, questa è la più grande differenza personale.
Hai pensato ad un video che potesse incorniciare questo tempo di live e questo disco in particolare?
No, non sono bello da vedere ahah Diciamo che quello che volevo ottenere da questa operazione era fare ascoltare e fare immaginare le cose.
La destrutturazione del suono che sempre ti accompagna… anche come produttore… che ragioni ha davvero? Cosa cerchi nelle nuove forme?
Quando ero più giovane avevo paura di annoiare ma anche di fare capire troppo di me stesso quindi cercavo sempre di stordire l’ascoltatore. Avrebbe dovuto rimettere lui, in seguito, insieme i cocci per decifrare il senso delle mie canzoni e del mio stile. Con la vecchiaia ho capito che in realtà ho sempre fatto tutto così solo perché non so farlo in un’altra maniera. Sono insomma io stesso il mio sistema e sto ancora cercando di capire fino a dove mi trascinerà. Sicuramente non voglio annoiarmi.
E nel futuro? Non tuo ma nostro… secondo te la musica che forme avrà?
La musica è aria, quindi non credo ci sarà per sempre.
Sempre da solo o presto accadrà qualcosa?
Mi piace questo viaggio in solitaria, ogni tanto faccio salire su qualche amico ma per ora ho bisogno di silenzio