– di Martina Zaralli –
È uscito lo scorso 28 ottobre Viole, il brano di Cargo (Valerio Giovannini) vincitore della rassegna 1MNEXT 2021, accompagnato dal videoclip firmato da Lorenzo Catapano. Cantautore e producer romano, il progetto musicale di Cargo è una sintesi di passioni: la musica d’autore italiana, la musica elettronica e gli studi in architettura. Dopo molti anni con la band Daphne, per il suo battesimo discografico da solista, Cargo ha scelto di raccontare la malinconia del perdersi: “Viole”, prodotto insieme a David Giacomini, è un brano in cui i protagonisti non riescono mai a trovarsi veramente, intrappolati tra la paura di arrendersi e il coraggio di lanciarsi verso il futuro; il tutto supportato da una ricerca sonora, mossa dal bisogno di allontanarsi il più possibile dal timbro artefatto dei campioni, per tornare indietro, verso una musica più “vera”. Abbiamo raggiunto Valerio Giovannini al telefono per saperne di più.
Come nasce il tuo progetto musicale?
Il progetto Cargo nasce dopo la fine della mia esperienza nei Daphne, in cui suonavo la chitarra e scrivevo i testi delle canzoni. In un primo momento subito dopo lo scioglimento dalla band, ho cercato altri cantanti, perché volevo tenere in vita il progetto in formazione, ma non ho trovato nessuno. Poi un giorno il mio produttore mi ha detto: «Ma perché non provi a cantare tu le tue canzoni?». All’inizio ho provato un po’ per gioco, poi vedendo che la cosa funzionava mi sono deciso a cantare: è arrivato così il primo singolo, “Cambiamenti” – pubblicato tra l’altro proprio il primo giorno del primo lockdown – e poi “Viole”, con il quale ho vinto 1MNext.
Da un punto di vista personale, emotivo, come hai vissuto la “necessità” di cantare?
Non avevo mai pensato di dover cantare, infatti. All’inizio è stato un po’ difficile, perché anche caratterialmente non ho l’attitudine del frontman. Però la voglia di esprimersi attraverso le canzoni è stata così forte che ha vinto su tutto.
Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Ho un forte richiamo dalla dimensione-band che mi porta fuori dal Paese: ascolto moltissimo gruppi come Tame Impala o Kings of Leon. Tornando in Italia: mi piace Giorgio Poi, se parliamo del “nuovo cantautorato italiano”, oppure Lucio Battisti per le sue canzoni senza tempo.
Ho letto dei tuoi studi in architettura: li hai trasposti in qualche modo anche nelle tue canzoni?
Architettura e musica sono due arti, che secondo me hanno un approccio di lavoro, di creazione molto simili: si parte da idee vaghe, a volte confuse, per poi metterle insieme dando loro armonia. Anche lo studio dei riferimenti, l’osservazione del lavoro altrui per trovare di conseguenza un tuo linguaggio, secondo me è un punto di contatto tra le due materie.
Arriviamo al tuo ultimo singolo: come e quando nasce “Viole”?
La canzone nasce circa un anno fa: come tutte le mie canzoni è nata dalla musica a cui ho poi aggiunto il testo. Tutto è partito da un giro di accordi che mi piaceva molto: l’ho registrato, ma poi non mi sono messo subito al lavoro. Qualche mese, mi sono ricordato della canzone, ho aggiunto il synth dell’intro, ho sviluppato un loop e ho iniziato a scrivere: e la cosa bella è che contrariamente ad altri miei brani le parole sono arrivate velocemente.
Di cosa parla il brano?
È una canzone d’amore in cui i momenti di dolcezza si alternano ad altri di disperazione. Parla di una relazione tra due persone, nel momento in cui si perdono e della fatica di trovare un punto di incontro, della fatica di trovare uno slancio verso un qualcosa di più fermo. Non è autobiografica, e non c’è un messaggio specifico per chi ascolta, ognuno può trovarci quello che vuole.
Con “Viole” hai vinto il concorso 1MNext: che emozioni ricordi di quella esperienza?
È stato un periodo fantastico. Non solo il giorno dell’esibizione, ma anche tutta la preparazione al live. Non mi sono mai trovato in un contesto così grande, così sovraesposto. Se ripenso a tutto, provo anche un po’ di nostalgia, di malinconia.
Arriverà anche un primo lavoro di inediti?
I brani ci sono, ma con il mio team non abbiamo ancora affrontato l’argomento. Probabilmente usciranno altri singoli, sicuramente l’idea di creare un lavoro più completo c’è: non so però se sarà un EP o un disco. Posso dire che sto lavorando a delle canzoni che seguono molto la linea di Viole.
1MNext è il concorso grazie al quale ti sei esibito durante il Concerto del Primo Maggio di Roma. Quali palchi sogni di calcare?
Già stare su quello dell’Auditorium di Roma è stato un sogno, anche perché è stato anche il mio primo live da cantante. Mi piacerebbe partecipare anche a Sanremo Giovani, magari ci proviamo il prossimo anno. Per me ogni palco è importante, non importa quanto sia grande, l’importante è poter comunicare emozioni alle persone che ti ascoltano, creare una fanbase e crescere così insieme.