– di Assunta Urbano –
I Cosmetic si formano nei primi anni Duemila nella provincia romagnola e mescolano nel loro universo musicale shoegaze, noise ed emocore, senza necessità di abbandonare la lingua italiana nei testi.
La band emiliana ha pubblicato sei album, fino al 2015 per La Tempesta e in seguito per To Lose La Track. La sperimentazione artistica li porta alla creazione di una nuova creatura, uscita il 15 aprile scorso, a distanza di due anni dal precedente “Plastergaze”. Si tratta di “Paura di piacere”, realizzato in collaborazione di To Lose La Track in CD e LP, in edizione limitata, e in digitale e Coypu Records, in musicassetta, con edizioni La Tempesta. Il tutto distribuito da Audioglobe e The Orchard.
Un lavoro ricco di sfumature sonore, a cui Bart (chitarra, voce, synth), Straccia (chitarra, synth), Alien (basso) e Carl (batteria) hanno lavorato intensamente.
La copertina, il totem in legno su sfondo blu, è stata curata dall’artista Gianluca Valletta.
I Cosmetic sono attualmente in tour e presenteranno il loro nuovo album questa sera, giovedì 28 aprile, al Trenta Formiche, a Roma. Domani, 29 aprile, invece, saranno al Circolo Dev di Bologna.
“PAURA DI PIACERE”
Dopo una carriera quasi ventennale, i Cosmetic presentano al pubblico il loro nuovo bambino. “Paura di piacere” strizza l’occhio al pop, ma nonostante ciò il gruppo conserva la sua anima.
L’intero progetto prende forma da alcune demo incise nel 2019, ma viene ultimato in quello che viene definito dalla band “un freddo weekend di dicembre 2021”.
Il disco spicca il volo con “Aquila”, con una batteria decisa e il mettere il proprio avvenire nelle mani della fortuna. Affermano, infatti: «nonostante le ferite inferte, poi deciderà la sorte per noi».
Un altro animale entra nell’immaginario del gruppo. È la “Balena”, che insieme al volatile e alla successiva “Zucca” viene inserita sulla copertina di “Paura di piacere”, con colori caldi su uno sfondo blu.
Se da “Laccio d’amor” a “La luce accesa”, quest’ultima realizzata in compagnia di Adessso, è preponderante l’utilizzo dei synth, in “Riopetra” si fanno spazio le chitarre. Tornano le atmosfere shoegaze ed eteree in “Supermoine”, con un omaggio ad uno dei brani più celebri dei Nirvana: «Polly dura tre minuti ma è fantastica». Tra l’altro, anche se nel corso degli anni è cambiata più volte la formazione, è stato proprio l’amore per la band grunge di Kurt Cobain che ha portato alla nascita dei Cosmetic.
“Paura di piacere” si riempie di quesiti ad un ipotetico interlocutore, che talvolta suonano come incoraggiamenti personali.
Se non “ora”, quando? Chi, se non “tu”?
Undici nuove canzoni, un lavoro già anticipato nei mesi scorsi dai singoli “La luce accesa”, “Riopetra” e “Morsi”. È “Anni 90” il pezzo più nostalgico e malinconico, in cui si ripercorrono immagini, suoni e abitudini quotidiane di un’epoca simbolica. Dai Primus ai Green Day, fino alla Panda e all’assenza totale della digitalizzazione.
C’era tanto da comprendere, un mondo davanti a noi
ma eravamo pronti a perderlo,
in cambio di Nevermind.
COSMETIC: DAL 2001, RUMORE, FATTO DI CANZONI
«Dal 2001 Rumore, fatto di canzoni», così gli emiliani si presentano nella loro biografia di Instagram. Una descrizione precisa di una band che si è fatta conoscere al pubblico soprattutto dal vivo, in giro per l’Italia saltando da un palco all’altro.
Neppure il settimo album, “Paura di piacere”, delude i fan, gli ascoltatori dall’udito sopraffino e la critica. Anche se meno sporchi, meno grezzi e meno ruvidi, i Cosmetic non perdono la loro aura e la loro identità riconoscibilissima. Capaci di essere contemporanei e al passo con i tempi attuali, non scivolano rovinosamente nel mainstream e nel commerciale.
Con la pubblicazione del nuovo disco, il gruppo aveva probabilmente il timore di non accontentare i seguaci storici. Tuttavia, a distanza di quasi quindici giorni dall’uscita, i Cosmetic non hanno di certo motivi per aver paura, ma la certezza di piacere, a tutti. E non è così male come sembra.